A pochi giorni dall'avvio dei presidi permanenti degli operai della Riva Acciaio, giunge una buona notizia: potrebbe essere un decreto, già questo venerdì, a salvare gli stabilimenti del gruppo, le cui attività produttive e liquidità dei conti correnti rientrano in un provvedimento di sequestro preventivo penale per reperire i fondi della bonifica dell'Ilva di Taranto. Dopo che la proprietà ha chiesto la cassa integrazione per 1500 operai, 165 dei quali della fabbrica di Caronno Pertusella, il ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato, in commissione Attività produttive, ha lanciato una proposta che potrebbe risolvere l'empasse: tramite decreto, l'aggiunta di un comma all'art. 104 c.p.p. per sbloccare le liquidità e garantire la continuità aziendale. Gli operai riprendono a sperare.
Ampio servizio, con la cronistoria della vicenda e i commenti dei lavoratori, sul Notiziario in edicola venerdì 20 settembre.
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