“Non abbiamo capito se il Ministro Orlando ha firmato. Noi abbiamo in mano una bozza di decreto che riporta una firma sotto al suo nome, ma è ufficiosa”. E’ancora questo giallo a tenere banco per la questione Rho-Monza, il cui progetto martedì mattina è stato presentato alla stampa dai vertici di Serravalle. “Il Ministero ci ha mandato una fotocopia che non ha valore in cui una firma è stata apposta – ha esordito con carte alla mano Marzio Agnoloni, presidente di Milano Serravalle – senza questo atto non possiamo iniziare”. Che cosa manca quindi? E’ la seconda firma al decreto di ventotto pagine in stand-by da oltre quattro settimane, ancora non è stata apposta la sigla del Ministero dei Beni Culturali, oltre alla pubblicazione. Da parte di Serravalle precisano sia una pura formalità che rischia però di compromettere l’intera opera. “Questo è un atteggiamento poco serio da parte dei politici, ritardare ulteriormente è la dimostrazione che quest’opera non si vuole fare – ha tuonato Agnoloni – I parlamentari si inventano proposte giuridicamente incomprensibili”. Che cosa accadrà nelle prossime settimane? Se la firma e la pubblicazione del decreto dovessero avvenire entro Natale, con il nuovo anno partiranno gli espropri e a seguire i cantieri entro la primavera. “E’ necessario intervenire nel tratto funzionale di Paderno Dugnano, cioè il collegamento tra le due tangenziali – ha sottolineato l’ingegnere Giuseppe Colombo – per fare quest’opera è necessario lavorare per 380 giorni”. Quindi i lavori vedranno un primo stop alle porte con Expo per riprendere dopo sei mesi e durare almeno un altro anno e mezzo. “Abbiamo fatto tutto il possibile per ridurre l’impatto ambientale – ha concluso Agnoloni – Il progetto non è di Milano Serravalle, ma è partito su richiesta di Penati ed è curato dal Provveditorato per le Opere Pubbliche, braccio del Ministero”. La prima tranche riguarderà anche i comuni di Baranzate e il sovrappasso delle ferrovie a Bollate. E per quanto riguarda il progetto di interramento presentato dai comitati cittadini? “Non abbiamo problema a farlo, sono le autorità che devono approvarlo”.
Un ampio approfondimento sarà dedicato nel prossimo numero del Notiziario, in edicola da venerdì.
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