NOVATE-Ha subito fatto il giro del paese, pochi giorni fa, la notizia della scomparsa del “Tugnela”, come tutti i novatesi chiamavano Antonio Tagliabue. Se ne è andata, all’età di 67 anni, una delle figure più caratteristiche di Novate.
Il “Tugnela” è stato per molti anni uno dei personaggi caratteristici del paese, forse di una Novate che oggi va via via scomparendo. Era da molti anni una presenza fissa in piazza della Chiesa, fin dalla mattina presto quando osservava il passaggio delle persone dall’angolo del mobilificio Saita.
Antonio suscitava molto affetto nei novatesi, nei più anziani, che avevano avuto modo di conoscerlo fin da bambino e nelle nuove generazioni che avevano conosciuto il “Tugnela” come personaggio un po’ “caratteristico”. Da ragazzo abitava nelle vecchie case vicine al vecchio Circolino di via Garibaldi, a pochi passi dalla vecchia sede del Corpo Musicale Santa Cecilia mentre in tempi più recenti ha abitato una casa più consona alle esigenze moderne.
E’ una storia particolare quella del “Tugnela”, unica, che scompare con lui lasciando solo una serie di ricordi, una storia, quella della sua vita, a volte anche con qualche tratto “difficile” ma che non ha mai smesso di generare affetto nei novatesi che più di una volta gli hanno perdonato qualche attenzione di troppo verso biciclette non di sua proprietà o che non gli hanno mai rifiutato una sigaretta o, un bicchiere di vino.
Affetto e commozione nella chiesa dei SS. Gervaso e Protaso lo scorso 2 gennaio per l’ultimo saluto ad Antonio, un a funzione semplice ma ricca dell’affetto degli amici e dei novatesi, ai quali ha voluto unirsi anche il sindaco, sotto un cielo tristissimo che ha voluto fare da sfondo ad un momento ricco di commozione.
Matteo Taino
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