Sarà il tribunale a stabilire chi ha torto e chi ha ragione, ma c'è un dato di fatto: la caronnese si era ritrovata a vivere in un appartamento con parecchie carenze. "C'erano fili elettrici volanti – ha raccontato Palmira ai microfoni della rubrica 'Il difensore civico' – Il riscaldamento è stato attivato dopo un anno, potevamo cucinare solo col fornelletto elettrico perché non c'era il gas della cucina e quando usavamo la doccia c'erano infiltrazioni nell'impianto elettrico”. Il paradosso: chiamato il Comune per un sopralluogo, la casa è stata dichiarata inagibile e, decretato lo sfratto, la famiglia ha dovuto prendersi un altro appartamento in affitto. “Abbiamo rogitato affidandoci al notaio e alla perizia della banca”, ha contestato Palmira, ma “il rogito è indipendente dall'abitabilità” – ha affermato l'assessore all'Urbanistica Ilaria Nava, confortata dall'avvocato Eloisia Minolfi nello studio di Mattino Cinque (secondo cui bisognerebbe chiedere spiegazioni al notaio) – Dai documenti in nostro possesso, che dovranno essere vagliati dal tribunale, risulterebbero irregolarità nell'iter di trasformazione da rustico ad abitazione”.
Un altro problema paradossale è che adesso la famiglia di Palmira si ritrova a pagare l'Imu dell'immobile come seconda casa “quando invece è la mia prima casa e non dovrei pagare nulla”. Chissà che questo aspetto non venga risolto subito dal Comune, considerato quanto pare surreale la vicenda.