L'Italia è un Paese del Terzo Mondo, più africano che europeo. E' così, almeno sotto l'aspetto della corruzione. A dircelo è l'Europa, quell'Unione Europea che alcuni di noi tanto detestano ma che, per lo meno, è più onesta di molti di noi. Se in tutta la Ue la corruzione ha un giro di soldi pari a 120 miliardi di euro all'anno, in Italia da sola vale 60 miliardi. La metà dei corrotti d'Europa, in sostanza, sono italiani. E' un dato terrificante quello diffuso dalla Commissione Europea presieduta da Josè Barroso, un dato di cui vergognarci profondamente. Qualcuno sostiene che quel dato sia “una bufala”, ma chi vive la realtà economica e imprenditoriale ha la sensazione che il dato sia vero e forse anche sottostimato.
La corruzione c'è nel pubblico ma c'è anche nelle aziende private (e molta), perchè purtroppo noi italiani sembriamo agli occhi degli europei un popolo pieno di frustrati il cui unico obiettivo è accumulare soldi. 60 miliardi di euro all'anno che vanno ai corrotti sono una montagna di denaro: significa che, se non ci fosse corruzione, ognuno di noi avrebbe in tasca mille euro in più all'anno, ogni famiglia di 4 persone avrebbe 4mila euro in più da spendere. Invece noi continuiamo a pagare tasse (le tasse sulla casa nel 2014 aumenteranno di 3 miliardi rispetto al 2013), qualcuno continua ad arricchirsi alle nostre spalle e l'Italia che risposta dà? Il decreto svuota-carceri che ridurrà la pena ai ladri, ai rapinatori, ai violentatori e… ai corrotti. Viva l'Italia.
Piero Uboldi
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