Oggi, 25 aprile, è la Festa della Liberazione. Ma liberazione da cosa? Speriamo che tutti voi, anche i più giovani, lo sappiate. Io, nella mia vita, ho avuto una grande fortuna: avere un padre che, quando avevo 5 anni e andavamo in gita tutti insieme in famiglia, ci faceva ascoltare sempre il giornale radio. Ogni domenica. E ogni giorno alla Tv si doveva guardare il telegiornale. E in casa mia tutti i santi giorni entravano due quotidiani, di tendenza diversa. E’ stata una grande fortuna perchè, sin da quando avevo 5 anni, ho imparato a informarmi, a leggere e ad ascoltare, ho acquisito un bagaglio di informazioni enorme di politica, di economia, di affari esteri. Avevo solo 5 anni ma ricordo bene lo sbarco del primo uomo sulla luna, ma anche quello dell’anno successivo visto in Svizzera, in un bar, perchè gli svizzeri avevano già la tv a colori; ho imparato negli anni tutti i nomi dei presidenti sovietici e americani dal ‘45 a oggi, ricordo bene i drammi dell’inflazione a doppia cifra, i prestiti che ci faceva l’Fmi per salvarci dal tracollo, l’austerity…
E’ stata una grande fortuna, poiché oggi, sentendo parlare molti politici e opinionisti a livello nazionale (di tutti i colori, sia chiaro), resto perplesso. Parlano di crisi, di Europa, di passato e di futuro, ma si vede chiaramente dalle loro parole che molti di loro del passato sanno poco, anche se poi sono bravi tutti a dire che la memoria, l’esperienza e il passato sono le fondamenta su cui si deve fondare il nostro futuro. Sarà per questo che oggi l’Italia fatica ad avere un futuro?
Piero Uboldi