La parola “politici” per gli italiani ha un significato negativo: politico pare sinonimo di imbroglione, di persona che tradisce la parola data, che gira le situazioni a seconda di come gli fa più comodo. Non tutti sono così, certo, tuttavia diversi politici “famosi” fanno di tutto perché questa nomea rimanga. L'ultimo esempio l'abbiamo avuto col referendum: qualcuno ha avuto il coraggio di dire che “abbiamo sprecato 300 milioni di euro per un referendum inutile”.
Eh no, per favore, non prendeteci in giro, non siamo così stupidi! Quei 300 milioni di spese per il referendum dove sono andati a finire? Sono finiti a cittadini italiani che per due giorni hanno lavorato come scrutatori, sono finiti a dipendenti pubblici e forze dell'ordine che hanno fatto gli straordinari. Insomma, sono finiti nelle tasche degli italiani che hanno fatto qualcosa per l'Italia.
Sono finiti nelle tasche degli italiani proprio come gli 80 euro dati dal Governo ad alcuni fortunati: gli 80 euro finiscono nelle tasche dei cittadini, i 300 milioni finiscono nelle tasche dei cittadini. Perché gli 80 euro non sarebbero soldi sprecati mentre i 300 milioni sarebbero soldi sprecati?
Perchè?
I veri soldi “sprecati”, dal punto di vista dell'interesse nazionale, sono quelli che vanno all'estero, specie fuori dalla Ue: sprecati sono i soldi per acquistare un'auto cinese o giapponese, sprecati sono i soldi per acquistare un aereo americano o una bottiglia di vodka russa, sprecati sono i soldi esportati di nascosto a Panama. Ma non sono soldi sprecati quelli che vanno ai cittadini italiani che lavorano per l'Italia, specie se lavorano per la Democrazia.
Piero Uboldi
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