Nelle scorse settimane il parlamento della Vallonia, regione del Belgio, è stato “bastonato” poiché aveva bloccato col suo voto (per ragioni validissime) il trattato di libero scambio commerciale Ue-Canada. Non era ammissibile che il popolo di quella piccola regione ostacolasse un enorme business. Alla fine anche la Vallonia è capitolata, pur con delle teoriche garanzie.
Noi italiani le pressioni della finanza mondiale le conosciamo molto bene: quando nel 2011 si decise di far cadere il governo Berlusconi, si fece volare lo spread a 574 punti e l’Italia fu messa in ginocchio, vedendo quintuplicati gli interessi che dovevamo pagare sul debito pubblico.
Se Berlusconi non fosse caduto, l’Italia si sarebbe trovata a pagare 80 miliardi di interessi in più all’anno (e sarebbe andata in bancarotta). Lo stesso “gioco” si vociferava dovesse accadere in settembre contro Renzi, ma poi non è successo, anche se oggi lo spread sta dando segni di nuovo nervosismo.
Noi odiamo i tedeschi perché tentano di costringerci ad abbassare il nostro (folle) debito pubblico, bloccando di fatto l’economia. Ma perché i tedeschi agiscono così? Perchè sono stupidi? Non credo. Forse lo fanno perché sono stanchi di vedere che l’economia europea, a causa del debito altissimo di alcuni Paesi, non è guidata dai governi, ma è condizionata dalla finanza mondiale attraverso il “ricatto” degli interessi sui titoli di Stato. E l’obiettivo della finanza, sia chiaro, non è certo fare il bene del prossimo, ma è fare una montagna di soldi.
Piero Uboldi