Da un punto di vista scientifico è una notizia eccezionale e una soddisfazione per il contributo italiano a questa impresa, ma dal punto di vista linguistico ci sorge un grosso dubbio.
Provate a immaginare se foste voi il paziente e vi dicessero: “Le facciamo il trapianto della testa”. Cosa rispondereste? “Scusate, un momento… cerchiamo di capirci!”. La domanda che sorge inevitabile è la seguente: è giusto parlare di “trapianto di testa” o non è piuttosto giusto parlare di “trapianto di corpo”?
Ciò che definisce una persona risiede nella testa: il cervello, le idee, i pensieri, la personalità… Se trapiantiamo la testa a un individuo, si otterrà un individuo diverso, o no?
Se cerchiamo su Wikipedia il significato della parola “trapianto”, otteniamo: “Il trapianto è un intervento chirurgico che prevede la sostituzione di un organo o di un tessuto con un altro prelevato dallo stesso individuo (omotrapianto o autotrapianto), da un altro individuo (allotrapianto) o da un individuo di specie diversa (xenotrapianto)”.
Non è dunque è più corretto parlare di “trapianto di corpo”, anziché di “trapianto di testa”? Io mi tengo la mia testa e mi trapiantate il corpo di un altro. Giusto per evitare spiacevoli fraintendimenti…