L’episodio risale a qualche giorno fa ed è stato ricostruito dai militari dell’Arma, sulla base di una serie di elementi che hanno portato all’ordinanza di arresto.
L’uomo, G.G., 57 enne, residente in Mozzate, è accusato di tentato omicidio, sequestro di persona e incendio.
Il tutto è avvenuto a Mozzate quando l’uomo, a bordo del proprio veicolo, inseguiva l’ex moglie che si stava recando a lavoro e, una volta raggiunta, la bloccava con forza lungo la via Ai Ronchi.
La donna -secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri – veniva colpita alla testa con un martello e rinchiusa contro la propria volontà all’interno del bagagliaio, dopodiché, G.G. l’accompagnava presso la propria abitazione dove, sotto minaccia di un coltello a serramanico, la obbligava a salire in casa.
All’interno dell’abitazione, G.G. legava l’ex moglie ad una sedia, costringendola a farsi sbloccare il cellulare per poter visionare il contenuto di alcuni messaggi al fine di poter verificare la presenza di un altro uomo nella vita della donna.
Non trovando nulla di quanto ricercato, G.G. liberava la donna e, poco più tardi, manifestando intenti suicidi, dava fuoco al proprio veicolo parcheggiato all’interno del box, procurandosi ustioni agli arti inferiori, per poi tentare di togliersi la vita colpendosi al petto con diverse coltellate.
Gli approfondimenti investigativi condotti dai militari della stazione di Mozzate, sviluppati attraverso escussione di testi e acquisizioni di referti medici, hanno delineato un quadro probatorio nitido e condiviso dall’Autorità Giudiziaria, la quale ha emesso il citato provvedimento.
I carabinieri hanno quindi notificato l’ordinanza di carcerazione a G.G. nell’ospedale in cui risultava ricoverato per le ferite che si era procurato, per essere poi trasferito nel carcere di Varese.