Tra gennaio e novembre del 2019 le morti hanno sfiorato soglia 1.000, ossia 49 in meno rispetto alle 1.046 dei primi 11 mesi del 2018. Invece sono 590mila le denunce di infortunio presentate all’Inail. La flessione, sottolinea l’istituto nazionale, “non è da ritenere però rassicurante”, in quanto legata soprattutto agli “incidenti plurimi”, quelli che causano la morte di almeno due lavoratori e che per loro natura ed entità possono influenzare l’andamento del fenomeno. Il 2018 fu un anno davvero tragico perché tra gennaio e novembre gli incidenti plurimi erano stati 23 e avevano causato 80 vittime.
Anche noi ci siamo occupati degli incidenti mortali nei nostri Comuni nel corso del 2019. Ad aprile è morto un operaio di appena 28 anni in un cantiere del Varesotto:stava scendendo all’interno di una camera interrata alta circa due metri, presumibilmente è scivolato dalla scala posizionata per l’operazione.
A settembre un operaio di Uboldo, Gabriele Carmine, di 49 anni, è morto in un incidente sul lavoro a Bovisio Masciago (clicca qui per l’articolo). L’operaio stava lavorando in un cantiere edile dove si sta realizzando una palazzina in via Gaetana Agnesi. Secondo una prima ricostruzione è stato schiacciato da 16 quintali di lastre di legno che gli sono cadute addosso.
Il 23 novembre invece è morto un operaio a Paderno Dugnano (clicca qui per l’articolo). Il titolare di un’officina di via Brigate Partigiane sul confine con Bollate era al lavoro per riparare un camion. Qualcosa però è andato storto, forse per un cedimento improvviso, l’operaio è stato schiacciato dal mezzo. Per lui non c’è stato scampo.
Il 2019 si è chiuso con un incidente a Il Centro di Arese. Un operaio è stato trovato riverso in un cassone del vetro schiacciato da un compattatore dei rifiuti. Dopo una settimana tra la vita e la morte, l’uomo è morto nei primi giorni del nuovo anno (clicca qui per l’articolo).