Vi ricordate la famosa partita dei Mondiali di calcio del 2002 arbitrata da Byron Moreno, in cui l’Italia fu sconfitta 2 a 1 dalla Corea e fu eliminata? L’Italia avrebbe vinto quella partita se non ci fosse stato un arbitro che la ostacolò in tutti i modi: fu la storia a svelare (dopo) che lo fece apposta.
Finchè si parla di calcio, può anche non essere un dramma, ma se parliamo di Democrazia, allora la questione diventa molto più seria. Ed è serissimo il caso del Pm Luca Palamara. Io non amo particolarmente Matteo Salvini, lo ritengo uno dei leader politici della storia recente che hanno commesso errori imperdonabili.
Però io sono una persona intellettualmente onesta e mi rifiuto di vivere in un Paese in cui l’arbitro si schiera da una parte, qualunque essa sia, per pure logiche di potere. L’arbitro deve fare l’arbitro, perché ha dei poteri che i giocatori non hanno, e sono poteri forti.
Mi fa paura un Paese in cui ci siano magistrati che decidono di attaccare un politico solo perché lo considerano nemico, mi terrorizza questa idea perché è l’esatto contrario della Democrazia.
Tutti, anche le persone oneste di sinistra, hanno visto negli ultimi vent’anni le inchieste a orologeria contro Berlusconi, poi quelle contro Renzi, adesso contro Salvini.
Ma il vero disastro che queste inchieste hanno causato è che un’ampia fetta di italiani ha perso fiducia nella magistratura, gli italiani non sanno più capire se, quando si indaga un politico, è perché è un delinquente o perché è un nemico. E questo aver sfiduciato i cittadini è gravissimo. Speriamo che l’aver scoperchiato la vicenda Palamara serva a far sì che l’arbitro torni a fare sempre e solo l’arbitro.
Piero Uboldi
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