Giuseppe Alfano, 67enne di Trapani, ha sconfitto il coronavirus dopo 73 giorni di ricovero all’ospedale di Saronno, lontano dalla propria famiglia e dalla sua terra d’origine, trovatosi ospite in Lombardia proprio nel pieno della pandemia.
Lo scorso febbraio infatti, l’uomo e la moglie, sono venuti in Lombardia per trascorre un po’ di tempo coi figli. Ben presto il lockdown li ha bloccati a casa della famiglia della figlia a Lazzate con i nipotini.
“Purtroppo siamo rimasti tutti contagiati – spiega il genero Giuseppe Accardi – noi abbiamo avuto i sintomi per alcuni giorni e dopo circa una settimana abbiamo iniziato a mostrare segni di miglioramento mentre mio suocero peggiorava”.
La situazione è degenerata rapidamente tanto che il 17 marzo il personale sanitario ha consigliato un ricovero all’ospedale di Saronno.
“E’ stato in terapia semi-intensiva ed era quasi sempre semicosciente. Almeno così ci hanno detto visto che noi non potevamo andarlo a trovarlo. Potevamo avere sue notizie solo telefonando all’ospedale, cosa non sempre semplice vista la grande mole di lavoro e il gran numero di casi che il personale doveva affrontare”.
Le condizioni di Giuseppe Alfano sono state gravi per una decina di giorni ma l’incubo era ancora lontano da finire.
Il 67enne è stato sottoposto 8 volte al tampone di verifica e il risultato che permetteva la dimissione è arrivato solo venerdì 29 maggio quando è stato dimesso.
“Per lui ci sono stati 73 giorni di ricovero, il personale ci ha detto che è il “record” di quest’emergenza per quanto riguarda l’ospedale di Saronno”.
Ad accogliere il 67enne alcuni cartelloni realizzati dai nipotini.
“Abbiamo voluto raccontare la nostra storia – conclude il genero Giuseppe Accardi – per dare una speranza a quanti hanno dei familiari che stanno lottando contro la malattia Covid 19 ma soprattutto vogliamo dire grazie al personale dell’ospedale di Saronno che ha fatto il possibile non solo per curare Giuseppe ma anche per farci sentire meno la distanza”.