Dalle indagini svolte dai poliziotti è emerso che i due, durante le rapine, prima avvicinavano con una scusa le vittime, solitamente loro coetanei, a bordo dei treni o nella stazione di Affori, poi li minacciavano anche utilizzando un coltello, avvalendosi della complicità di un terzo uomo tuttora ricercato.
Quindi si facevano consegnare lo smartphone con il pin oppure il portafoglio.
A seguito delle denunce delle vittime, gli agenti hanno avviato un’indagine e tramite la visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza presente nelle stazioni e sui convogli sono riusciti ad identificare con certezza i responsabili ed eseguire l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Giudice per le indagini preliminari di Monza.