Le telecamere e le fughe in bici per le vie di Saronno
I carabinieri della Stazione e del Nucleo Operativo hanno avviato le indagini partendo dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza della città e degli esercizi commerciali rapinati, che ricostruivano il percorso compiuto dall’uomo durante le fughe in bicicletta.
Puntava una pistola scacciacani ai titolari dei negozi o ai commessi
Il modus operandi era sempre lo stesso: l’autore entrava all’interno dell’esercizio commerciale minacciando il titolare o il commesso puntando verso di lui una pistola scacciacani, fedelissima riproduzione di quelle in dotazione alle forze di polizia, e si faceva consegnare l’incasso.
Nel periodo precedente al lockdown si camuffava attraverso uno scaldacollo, mentre nel mese di maggio ha approfittato delle prescrizioni imposte per travisarsi con una mascherina.
Irriconoscibile per le vittime, in realtà è stato identificato dagli investigatori a seguito della raccolta di una serie di indizi, tra cui la perfetta corrispondenza dei tratti somatici, il modo di parlare descritto dalle vittime, nonché il recupero di una bicicletta identica a quella utilizzata durante una delle rapine. In quest’ultima occasione, in particolare, i carabinieri, dopo aver notato una bicicletta parcheggiata all’esterno di un bar identica a quella ritratta nelle immagini durante una delle rapine, identificavano il 26enne intento a consumare una birra all’interno del pubblico esercizio.
Raccolti alcuni degli elementi fondamentali, è partita anche l’analisi tecnica sul telefono in uso al reo che corrispondeva perfettamente con i percorsi da lui seguiti in occasione degli eventi criminosi e che confermava quindi le risultanze investigative già acquisite.
Sequestrata anche la pistola scacciacani da lui utilizzata.
L’autore delle rapine dovrà, dunque, scontare in carcere la misura cautelare che lo vede responsabile degli episodi delittuosi.