I siti segnalati, dove alcuni residenti sospettavano che potessero essere state abbandonate le esche lungo strade e parchi urbani, si trovano nei comuni di Gerenzano, Uboldo e Origgio: non sono però state trovate esche avvelenate. Nei prossimi giorni continueranno le perlustrazioni, col supporto del cane Puma delle Unità Cinofile antiveleno dei Carabinieri forestali di Verbania, per bonificare altre aree: da Gallarate a Caronno Pertusella a Cazzago Brebbia, dove sarà attuata una serrata sorveglianza, al fine di “fiutare” tracce lasciate dai killer di animali domestici. Puma, pastore belga malinois di 9 anni, è stato infatti appositamente addestrato per scovare esche avvelenate che potrebbero uccidere altri animali.
Tutto nasce da quanto apparso sui gruppi social di diversi comuni, con segnalazioni (poi riprese dalla stampa) relative a sospetti casi di avvelenamento di cani e gatti. “Abbandonare esche o bocconi avvelenati in qualsiasi contesto territoriale costituisce reato, in quanto la legge tutela l’incolumità e il benessere degli animali – rimarcano le forze dell’ordine in una nota – Il codice penale prevede i reati di uccisione e maltrattamento di animali, con pene che possono arrivare fino a due anni di reclusione nel caso di uccisione di animali con crudeltà e senza necessità”.