Secondo l’ultimo bollettino emesso dal Centro Meteorologico Lombardo: “Ci sono sostanzialmente due zone dove riteniamo si debba prestare particolare attenzione.
Rischio idro-geologico tra Milano, Varese, Brianza e Como
La prima, quella che desta più preoccupazione per il suddetto rischio idraulico/idro-geologico, è nei settori d’alta pianura e pedemontana occidentale (Novarese, Varesotto, alto Milanese, Brianza, Luganese, Lario e Orobie Bergamasche), dove una persistente confluenza dei venti orientali nei bassi strati potrebbe determinare linee temporalesche semi-stazionarie, con accumuli davvero significativi (fino a 150mm in 6 ore).
Nel corso della notte i fenomeni trasleranno via via verso levante, con caratteristiche tuttavia di minore stazionarietà (il che, in questi casi, è una salvezza).
La seconda zona lombarda da monitorare è quella adiacente all’Emilia, tra alto Oltrepò Pavese e basse pianure di Lodigiano, Cremonese e soprattutto Mantovano. In questi settori potrebbero innescarsi isolati forti temporali già da metà pomeriggio (in “fuga” verso il Bresciano-Gardesano), quindi nel cuore della notte è probabile l’ingesso di una massiva linea temporalesca in risalita dal Ligure di Levante (Lunigiana e Versilia sotto scacco).
La situazione generale andrà mitigandosi solo a notte fonda su venerdì 25, per poi lasciare spazio a una finestra di provvisoria quiete precipitativa.
Già dal primo pomeriggio di venerdì, tuttavia, andrà nuovamente riattivandosi forte instabilità in regione, con innesco di rovesci e temporali sparsi, localmente grandinigeni (a differenza di giovedì quando il rischio di grandine appare molto basso o quasi nullo). Sempre venerdì, entro sera, l’ingresso di abbondante aria fredda in quota da nord-ovest spingerà probabilmente la neve sulle Retiche orientali fino a quote di media montagna (1500m circa).