Sig.ra Luisa, al termine dell’ultimo consiglio comunale dell’anno, Sindaco ed ex primi cittadini l’hanno omaggiata pubblicamente per il ruolo svolto in Comune. Si aspettava questo riconoscimento?
Apprezzo molto le parole che sono state espresse nei miei confronti e le attestazioni di stima. In fondo io ho svolto solo il mio lavoro, non ho fatto nulla di speciale, soprattutto mi viene da pensare in questo periodo in cui tante persone sono in prima linea per salvare vite, come gli operatori sanitari, credo che loro meritino di essere omaggiati. In questi anni con i vari sindaci si è costruito un rapporto personale, di stima reciproca. Ho fatto il mio dovere e ci ho messo tanta passione anche nel rapportarmi con i cittadini.
Come è cambiato il comune in questi anni sotto le varie amministrazioni che si sono succedute?
Negli anni la disponibilità del sindaco di turno ad accogliere i cittadini non è mutata, sono cambiate però le modalità di incontro e di comunicazione. Un tempo si fissava l’udienza col Sindaco, di solito alla sera, oggi si comunica quasi esclusivamente via e-mail o tramite social network.
Ci sono episodi della sua carriera che ricorda con particolare affetto?
Tanti. Il mio primo pensiero va alla collega che ho sostituito nel 1984 dalla quale ho imparato la puntualità e la precisione nel lavoro che mi hanno sempre accompagnato. Negli anni ci sono stati tanti momenti particolari, una volta ad esempio ricordo che un cittadino si incatenò fuori dal mio ufficio nel Municipio cospargendosi il corpo di benzina. Fu un momento concitato, difficile da gestire. Poi, con l’aiuto del sindaco, tutto si risolse.
Cosa rappresenta per lei il Municipio?
È la casa dei cittadini. Ho sempre invitato i cittadini a venire in comune per qualsiasi problema avessero, senza riserve. Molte persone venivano nell’ufficio quasi intimorite domandando “posso? disturbo?”
Quale consiglio darebbe al suo successore?
Al di là del compito di assistere il sindaco è importante dare ascolto al cittadino. Così come è importante fare squadra con gli amministratori e con i colleghi perché alla fine l’obiettivo è sempre il medesimo: essere al servizio della città. In comune non si rilasciano solo certificati, c’è tanto altro.
Claudio Agrelli