Ebbene, dai controlli effettuati generalizzando i venditori è risultato che erano effettivamente procacciatori d’affari: personale di società esterne alle aziende di distribuzione che stava vendendo contratti. Oltretutto, come prevede la legge, era stato comunicato per posta certificata l’attività porta a porta.
Sulla regolarità del loro comportamento nessun dubbio, sull’opportunità di certe pratiche è tutt’altro paio di maniche. Gli agenti municipali fanno presente che “a volte chiedono la copia di una fattura annotando i dati, così da far siglare un contratto alle persone più ingenue. Magari, dopo un mese, si scopre che i termini contrattuali sono cambiati e si fa spendere molto di più. Occorre prestare molta attenzione”.