di Stefano Di Maria
Questo mese Sky e Now ci regalano un thriller ad alta tensione, di quelli che da un lato rispecchiano gli schemi classici ma dall’altro sono fortemente all’attualità: L’INDICE DELLA PAURA racconta di come la paura oggi giorno possa essere sfruttata dall’alta finanza dei fondi speculativi, soprattutto quando – come nel caso della pandemia che stiamo vivendo da oltre due anni – è coinvolto l’intero pianeta.
Tratta da un romanzo di Robert Harris, la miniserie Sky Original in quattro episodi è un adrenalinico financial thriller prodotto da Left Bank Pictures in associazione con Sky Studios. La regia è di David Caffrey (THE ALIENIST, PEAKY BLINDERS), mentre la scrittura è firmata da Paul Andrew Williams (BROADCHURCH) e Caroline Bartleet.
LA TRAMA
Il dottor Alex Hoffman, scienziato e genio dell’informatica, è pronto a fare una fortuna. Insieme al suo migliore amico Hugo, anche suo socio in affari nel campo dei fondi speculativi, sta infatti per presentare agli investitori il Vixal-4, un sistema guidato dall’intelligenza artificiale che sfrutta i timori nei mercati finanziari e opera molto velocemente, in modo da ottenere grandi rendimenti. Un vero e proprio “indice della paura”. Il sistema promette enormi guadagni, ma le cose non vanno esattamente come previsto. Alex, infatti, sta per vivere le peggiori 24 ore della sua vita: un viaggio frenetico attraverso la realtà, la memoria e la fantasia paranoide lo costringerà a mettere in discussione tutto ciò che vede. Prima una tentata aggressione in casa sua, poi il suo computer hackerato… Alex si convince che qualcuno sta provando a incastrarlo. Ma dopo che i segreti del suo passato vengono alla luce, qualcuno sarà disposto a credere davvero che non stia solo impazzendo? Cercherà di scoprirlo il detective Leclerc, che segue il caso, il quale ha molti dubbi sulla sanità mentale di Alex.
LA RECENSIONE
L’INDICE DELLA PAURA è più di un financial thriller. E’ un racconto psicologico: ci fa entrare nella mente di un uomo che si è costruito un mondo perfetto, che riesce a dominare col suo genio finanziario, ma sottopelle è fragile, segnato da un passato difficile, al punto da dubitare di se stesso. Una personalità sfaccettata che il protagonista Josh Hartnett (“Pearl Harbor”) riesce a mettere in scena anche con la sua fisicità: il volto è spesso distorto dall’angoscia e dalla tensione, la fronte imperlata di sudore, gli occhi vitrei e terrorizzati di fronte alla consapevolezza che qualcuno voglia incastrarlo. Ma chi è questo qualcuno? Possibile che sia lui stesso?
L’INDICE DELLA PAURA, attraverso una narrazione giocata tutta su un ottimo mix di scelte registiche, fotografia e colonne sonore che rendono adrenalinico il ritmo, pone l’accento sulla spietatezza del mondo finanziario e sulle intelligenze artificiali, sui pericoli ad esse correlati e, per quanto possa sembrare scontato, sulle potenzialità umane di non lasciarsene sopraffare.
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