Elicottero della Guardia di Finanza sopra molti paesi della Brianza. Da Cogliate a Ceriano fino a Desio, Bovisio Masciago e Cesano Maderno. Le fiamme gialle hanno sorvegliato e coordinato dall’alto l’operazione di questa mattina che ha portato a 12 arresti in Brianza per una maxi frode fiscale.
Operazione con l’elicottero della Finanza
Dalle prime ore del mattino hanno dato esecuzione in Lombardia e in Piemonte a 12 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Le accuse sono di associazione a delinquere aggravata dalla transnazionalità, emissione e utilizzo di fatture false. Ma anche appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio dei relativi proventi illeciti.
Elicottero della Guardia di Finanza anche tra Cogliate e Ceriano Laghetto
L’operazione è stata coordinata dall’alto dall’elicottero della sezione aerea di Varese della Guardia di Finanza. Ha sorvolato a lungo la zona di Cogliate, Misinto, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Desio. L’autorità giudiziaria ha emesso un decreto di sequestro preventivo di denaro e beni per circa 57 milioni euro. Corrisponderebbe all’imposta evasa e ai profitti illeciti riciclati/autoriciclati dagli indagati. Le indagini hanno tratto origine dall’esecuzione di una verifica fiscale nei confronti di una ditta individuale di Desio. Opera nel settore del recupero per il riciclaggio di cascami e rottami metallici.
Sequestrati beni per 57 milioni di euro
Da subito, sono emerse anomalie contabili e finanziarie, avvalorate da una serie di segnalazioni di operazioni sospette generate dal sistema finanziario antiriciclaggio. Le successive indagini sono durate oltre 2 anni. Si sono sviluppate anche con l’esecuzione di perquisizioni nei confronti di 123 obiettivi fra persone fisiche e giuridiche di cui 107 in Italia e 16 all’estero.
Frode nel commercio dei rifiuti ferrosi con base a Desio
Sulla base degli elementi raccolti è stato ricostruito un sofisticato sistema di frode fiscale che sarebbe stato perpetrato ininterrottamente tra il 2013 e il 2019. La frode sarebbe avvenuta nel settore del commercio dei metalli ferrosi da un sodalizio criminale con centro direzionale in Brianza, mediante il ricorso a fatture false. Sarebbero state emesse e utilizzate secondo uno schema collaudato che avrebbero creato un illecito risparmio d’imposta e creato fondi “in nero” extra bilancio. Questo sistema si sarebbe evoluto nel corso degli anni per consentire a una serie di imprese prevalentemente del Nord Italia.
False fatture per 172 milioni di euro
Ammonterebbe a 172 milioni di euro il valore delle false fatture messe in circolazione nel sistema economico. In base alle indagini delle Fiamme Gialle di Seregno. Ci sarebbe il coinvolgimento di 71 aziende di cui 58 imprese italiane (39 con sede in varie province lombarde). A cui si aggiungono 10 società comunitarie (Repubblica Ceca e Ungheria) e 3 soggetti giuridici ubicati fuori dal territorio dell’Unione Europea.
Operazione con l’elicottero della Guardia di Finanza: arresti per frode
Sono 85 invece le persone sottoposte a indagini dalla Procura della Repubblica. Più in particolare, nell’ipotesi dell’accusa, il sistema fraudolento sarebbe stato articolato dai membri del sodalizio in più fasi.
Fatture per operazioni inesistenti
Da parte di imprese italiane fittizie appositamente costituite e a essi riconducibili, saldate (dai “clienti” utilizzatori delle fatture) con pagamenti diretti ai conti correnti intestati alle stesse società “fantoccio”.
Ordini di bonifico degli importi ricevuti
Con l’intermediazione di un’ulteriore società “filtro”, verso imprese estere (in parte residenti nella Repubblica Popolare Cinese e per la parte più cospicua delle movimentazioni a un soggetto giuridico “collettore” della Repubblica Ceca) riconducibili agli stessi ovvero altri partecipi al disegno criminale.
Prelievi in contanti dai conti esteri
Successivo trasporto per il rientro in Italia, mediante corrieri, delle provviste di denaro, per la successiva retrocessione agli utilizzatori finali delle fatture false. Al netto della “commissione” per l’illecito servizio di “schermo fiscale” reso (pari al 2% di ciascuna transazione) costituente la remunerazione del rottamaio di Desio e dei suoi familiari per complessivi 1,1 milioni di euro.
Alla frontiera nascosti in auto 245mila euro in contanti
Inoltre, a conferma del meccanismo di frode, la Finanza ha individuato e monitorato alcuni “spalloni” che operavano con un sistema di staffetta tra la Repubblica Ceca e l’Italia. Avevano cadenza bisettimanale e consegna delle ingenti quantità di denaro contante in territorio austriaco.
I militari li hanno intercettati in entrata nei pressi del valico di Ugovizza (UD), con conseguente sequestro preventivo di denaro contante per 245mila euro. I soldi erano occultati in un’autovettura con targa ceca con a bordo due corrieri di valuta appartenenti al sodalizio criminale. Infine, oltre ad aver ottenuto un indebito risparmio d’imposta, gli imprenditori si sono assiduamente avvalsi delle fatture per operazioni inesistenti. Secondo i finanzieri, avrebbero autoriciclato denaro per oltre 41 milioni di euro complessivi.
Per questo, sopra molti comuni della Brianza è passato l’elicottero della Guardia di Finanza della sezione aerea di Varese.
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