Ritorna per la 34a edizione il Festival di Villa Arconati a Castellazzo di Bollate. Il programma prevede sette date in cartellone, più un prologo introduttivo nella piazza centrale di Bollate con un concerto organizzato in collaborazione con Bollate Jazz Meeting.
Festival Villa Arconati 2022: il programma
Anche quest’anno il Festival si aprirà dalla piazza centrale di Bollate, quel “Cantun Sciatin” che, grazie alla collaborazione con la storica Associazione “Bollate Jazz Meeting”, ospiterà Lunedì 4 luglio il concerto di un assoluto genio creativo ed eclettico, con i suoi virtuosi complici: Mauro Ottolini con l’Orchestra Ottovolante in “Mangiadischi”.
Composta da 13 elementi, l’orchestra Ottovolante si esibisce in una selezione di brani che hanno fatto la storia della musica italiana degli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta: dallo storico brano del primo Sanremo “Grazie dei Fiori”, di Mario Panzeri, ad alcuni classici di Renato Carosone (Tu vuo’ fa l’americano, Pianofortissimo), Fred Buscaglione (Love in Portofino, Si si papà, Noi duri), Giovanni D’Anzi (Ma l’amore no) fino ad Adriano Celentano (ll tuo bacio è come un rock). Una carrellata di evergreen nazionali eseguita in chiave swing, per uno spettacolo frizzante e coinvolgente.
Dargen D’Amico in Villa Arconati per il festival
Giovedì 7 luglio, alle ore 21.00, il Festival aprirà in Villa Arconati con l’energia di Dargen D’Amico. Ponte ideale fra musica d’autore e suoni leggeri, presenti e contemporanei, Dargen è reduce da una riuscita partecipazione a Sanremo, con la gettonatissima “Dove si balla”. Ma D’Amico è artista che dal 2006 lavora su canzoni, ritmi e parole di qualità, e in dieci album ricchi di collaborazioni illustri, ha piantato solide radici nella scena rap italiana, facendosi apprezzare anche da un pubblico attento ai testi e alla brillante ironia che lo contraddistingue, come certificato dal suo ultimo album “Nei sogni nessuno è monogamo”, uscito a marzo di quest’anno. Per il live di Dargen D’Amico, così come per il concerto di chiusura con Goran Bregovic, non sono previsti posti a sedere… come si fa nelle feste ben riuscite.
Venerdì 8 luglio calcherà il palcoscenico di Villa Arconati Lucilla Giagnoni con lo spettacolo “Anima Mundi”. Ed è proprio con Lucilla Giagnoni, tra le più grandi autrici e interpreti del teatro di narrazione, che si consolida il legame tra il Festival di Villa Arconati e il locale teatro LaBolla, dove è iniziata e si concluderà la rappresentazione degli altri due spettacoli della “Trilogia della Generatività”. “Anima Mundi” è interamente dedicato a Giacomo Leopardi, il poeta che più intensamente ha sofferto il rapporto con la Natura e insieme partecipato all’Anima del Mondo. Le cose parlano. Si annunciano, testimoniano della loro presenza. Non usciremo dal Labirinto con i nostri ormai sviluppatissimi saperi settoriali, ma con la capacità quotidiana di allargare lo sguardo, partecipando consapevolmente a fare “anima” nel mondo.
Festival di Villa Arconati il programma delle serate
Sabato 9 luglio cambio di orario. Sarà infatti alla luce del crepuscolo – inizio previsto ore 20.00 – che salirà sul palco il maestro Enrico Intra, per suonare in formazione da trio, con Tony Arco alla batteria e Caterina Crucitti al basso, insieme a “Time Percussion”, un organico diretto dallo stesso Tony Arco, che con assoluta spettacolarità affronta il mondo delle percussioni, ispirandosi alle tradizioni latine e africane e alle contaminazioni che questi suoni hanno avuto con il jazz.
Nel cuore dell’esibizione di Time Percussion, composto dai migliori studenti delle classi di batteria e percussioni di Tony Arco ai Civici Corsi di Jazz della Civica Scuola di Musica C. Abbado, si inserisce l’intervento del trio di Enrico Intra, che per l’occasione ha realizzato una nuova suite “Percussione”, che prende spunto dall’omonimo pezzo da lui registrato in trio nel 1962, nel disco “Jazz in Studio”.
Alan Clark suona al Festival di Villa Arconati
Domenica 10 luglio si riproporrà l’esperienza di un concerto all’alba: suonerà un mostro sacro dello strumento: Alan Clark, ovvero il pianoforte vibrante e sognante dei Dire Straits. Musicista classe 1952, Alan Clark è considerato una rarità nel mondo della musica rock per la sua scelta di suonare il pianoforte classico e le tastiere in brani dalle sonorità marcatamente rock. Con i Dire Straits, di cui è il primo e principale tastierista fino allo scioglimento, ha suonato in tutti i principali successi.
Nel corso della sua luminosa carriera ha collaborato con Bob Dylan, Eric Clapton, i Bee Gees, Tina Turner, Sting e Rod Stewart, oltre ovviamente a Mark Knopfler, con cui ha suonato anche in versione solista.
Festival di Villa Arconati il programma completo
Dopo quattro giorni molto intensi, il Festival si ferma qualche giorno per preparare lo spazio ad una voce femminile bella, raffinata e stilisticamente importante, quella di Simona Molinari, che si esibirà giovedì 14 luglio alle 21. Tornata alla ribalta discografica con il nuovo album “Petali”, uscito qualche mese fa, Simona Molinari è una voce jazz che, dopo alcune importanti scelte di vita personale, torna a fare musica cercando e trovando una nuova linea di stile e personalità; fatta di canzoni leggere e profonde intrise di pop, echi brasiliani e malinconie elettroniche; brani scritti da lei direttamente, per un disco decisamente d’autore. Canzoni che celebrano la forza della delicatezza, le scelte coraggiose e gentili, l’abbraccio della madre, lo sguardo deciso nel dire no sorridendo. Un concerto (che ha fatto sold out al Blue Note a Milano ad aprile di quest’anno) in cui non mancheranno le pagine più conosciute e brillanti della sua carriera, a partire dalle sue partecipazioni a Sanremo con “Egocentrica” e “La felicità”.
Lunedì 18 luglio alle 21 la ricerca di linguaggi diversi per raccontare storie, porta al Festival di Villa Arconati un altro spettacolo dove coraggio e costanza viaggiano a braccetto: Marco Paolini con Patrizia Laquidara in “Boomers”. Sia Paolini che la Laquidara sono già stati sul palco della Villa nelle scorse edizioni (Paolini nel 2004, Laquidara nel 2007), ma mai insieme, in una pièce teatrale che rientra nello storico filone degli “Album di Paolini”. I Boomers sono la generazione nata tra il 1946 e il 1964, i cui genitori “hanno fatto la guerra” e che hanno vissuto il cosiddetto boom economico (oltre che demografico), che hanno avuto le migliori occasioni di sempre e le hanno sprecate.
Goran Bregovic a Villa Arconati
La chiusura del Festival prevista per martedì 19 luglio è affidata a Goran Bregovic, vero e proprio trascinatore delle rassegne di Villa Arconati.
Bregovic è una certezza sin dalla sua prima apparizione nel 1998, e ha saputo costruire con il Festival e il suo pubblico un’empatia particolare; pronto a rinnovarla a sei anni di distanza dalla sua ultima esibizione nel 2016, si presenta ovviamente con la sua “Wedding and Funeral band”.
Sfoglia il notiziario in formato digitale direttamente dal nostro sito edicola.ilnotiziario.net
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram,
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube