Settimana scorsa il Parlamento europeo (eletto da noi, non sceso dalla luna) ha approvato lo stop alla vendita di auto nuove a benzina, diesel, gpl, metano e perfino ibride dal 2035.
Perchè la legge entri davvero in vigore mancano ancora altri passaggi, ma presto la decisione sarà definitiva. E ci sarà da ridere, anzi, da piangere.
Voi credete davvero che l’Italia in soli 11 anni e mezzo sarà in grado di potenziare la sua rete elettrica creando nuove centrali e nuove linee dell’alta tensione per portare una marea di elettricità in più nelle nostre case e strade, sud incluso? Secondo me ci metteremo 10 anni solo per decidere dove costruire i tralicci.
Voi credete davvero che in 11 anni e mezzo si inventeranno batterie in grado di far andare da Milano alla Calabria senza doversi fermare più volte (per ore) a ricaricare? Secondo me alla fine l’Italia sarà più divisa anziché più unita.
E dubito che si inquinerà molto meno, perché l’elettricità va prodotta e noi, che abbiamo rifiutato il nucleare, per produrla con gas e petrolio dovremo inquinare moltissimo.
Ma allora perché vogliono questo cambiamento, che ci metterà al 100% nelle mani dei cinesi che controllano il mercato delle batterie? Ricordate quel tizio che rideva felice dopo il terremoto dell’Aquila perché immaginava i soldi che avrebbe fatto? Ecco, la logica pare la stessa: le lobby (che hanno imposto questa scelta) sono felici non per l’ambiente, ma per i soldi che gireranno e i miliardi che guadagneranno. Sulla nostra pelle.
Piero Uboldi
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