Vibrante, poetico, potente. E’ il Calendario dell’Avvento che lo scultore e pittore Paolo Francesco Ciaccheri ha realizzato quest’anno per i suoi concittadini, esposto dalla settimana scorsa all’ingresso della Basilica dei S.S. Eusebio e Maccabei. Un calendario che giorno dopo giorno si accende e alla fine, con l’apertura delle ultime tre caselle (che sono delle porte) diventa un presepe.
Un’opera monumentale, che ha richiesto all’artista mesi di lavorazione per realizzare venticinque dipinti che rappresentano scene di vita quotidiana, una per ogni giorno del calendario, applicati su un fondale di cinque metri per cinque. Oltre a tre opere più grandi, ora non visibili, due delle quali verranno aperte il giorno di Natale e rappresentano la Natività, mentre la terza, visibile il giorno dell’Epifania, rappresenta i Re Magi.
Una mamma che offre una torta al suo bambino, un fornaio che cuoce il pane, un fabbro che batte sull’incudine, dei pastori, una famiglia intorno a un tavolo, un uomo che coglie delle arance.
Sono alcune delle istantanee di vita, commoventi nella loro semplicità, tradotte dall’arte in simbolo di pace e amore. Diventate, nell’intuizione geniale dell’artista, presepe. Come a dire che “presepe” siamo noi, che lavoriamo, amiamo, giochiamo, creiamo.
Non esclude nessuno Paolo Ciaccheri da questo grande epos delle creature del Signore, neppure gli animali, che trovano posto alla base dell’installazione, fanno capolino tra l’erba, simbolo di quella vita umile e forte, che è forse uno dei Leit motiv della produzione del pittore.
Una curiosità. Tra i ciuffi d’erba, tra un coniglietto, un gatto e qualche oca, spunta anche il musetto peloso di Bella, la cagnolona dell’artista, a cui Ciaccheri ha voluto in questo modo testimoniare il suo affetto.
Il Calendario – presepe è stato ideato e dipinto da Ciaccheri, la struttura è stata realizzata da Patrizia Fagioli, grazie alla “mano d’opera” dei volontari della Proloco, La piazza e i Garbagnatesi.
“Ho voluto realizzare un presepe – sono parole dello stesso Ciaccheri – che sappia incantare chi guarda alla narrazione del Natale con spirito religioso, ma anche con animo laico, per vivere insieme la magia e la gioia di questa festa”.
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