.Bollate dice addio a Addio Alberto Schieppati, il “Re dell’avventura”.
La scorsa settimana si è spento all’età di 84 anni Alberto Schieppati e della sua morte hanno scritto sia l’Ansa sia numerosi siti che si occupano di viaggi.
Schieppati è un cognome che richiama sicuramente Bollate e, in effetti, questo personaggio che potremmo definire un “precursore dell’avventura” era proprio bollatese.
Bollate e Alberto Schieppati: la sua storia
Il padre di Alberto aveva una piccola azienda a Cascina del Sole, in via per Novate, dove si era specializzato nel costruire camper e il suo era stato un indubbio successo.
Camper artigianali in un’epoca in cui ancora non c’erano le grandi case costruttrici, un uomo che era stato capace di anticipare il futuro.
L’azienda passò poi nelle mani del figlio Alberto il quale per alcuni anni la portò avanti facendo crescere in particolare il settore dei camper attrezzati per viaggi avventurosi, ossia camper realizzati su mezzi in grado di attraversare i deserti o scalare le montagne.
In sostanza, il bollatese Alberto Schieppati è stato il creatore dei “viaggi avventura”, un genere di vacanze ed escursioni che oggi sta andando per la maggiore. Ma lui ebbe la capacità di arrivarci cinquant’anni prima.
Alberto ha lasciato Bollate molti anni fa, adesso viveva in provincia di Piacenza.
Questa passione l’ha portata avanti per tutta la vita organizzando viaggi avventurosi, in particolare in Africa, diventando giornalista di prestigio di numerose riviste di viaggi.
Sul suo si può leggere ancor oggi: “Per chi non conosce l’avventura africana, le grandi distese senza riferimenti, la paura di restare in panne, è difficile comprendere il concetto di “fedeltà meccanica”.
Un pezzo di giovinezza che ritorna puntuale quando sono al volante, anche nell’avventura di un’autostrada italiana”.
Pensate che la passione per l’avventura di questo bollatese lo portò perfino a scoprire luoghi di valore archeologico.
Nel 1987, in Egitto ritrovò un cimitero di dinosauri che alcuni archeologi tedeschi avevano scoperto nel 1911 ma che era poi stato dimenticato.
Lui con suo camper attrezzato per i deserti riuscì a ritrovarlo.
Alberto divenne così esperto delle piste che corrono per i deserti africani che gli fu dato il soprannome di “Rommel”.
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