Bollate, la rabbia della Seo: “Noi anticipiamo i soldi e Protezione civile non rimborsa”

Bollate, la rabbia della Seo: “Noi anticipiamo i soldi e il Dipartimento di Protezione civile non provvede ai rimborsi”.
“Non basta elogiare il volontariato quando serve, per poi dimenticarsene quando ci sono da rimborsare i costi sostenuti”. E’ decisamente amareggiato Gianluigi Demoliner, ex presidente della Seo, Squadra Emergenza Operativa che ha sede a Bollate.
Demoliner oggi è volontario della Seo, che si occupa principalmente di protezione civile, ma ha voluto alzare la voce di fronte a una situazione che ha del paradossale.

Bollate, la rabbia della Seo e la denuncia di Demoliner

E’ lui stesso a raccontarci che, quando esplose l’emergenza Covid nel 2020, le autorità chiesero aiuto al volontariato, che si occupò di innumerevoli compiti. La Seo in particolare attuò sanificazioni, interventi di sorvegliana del lockdown con tanto di altoparlanti per avvisare la popolazione di restare in casa , si occupò perfino di allestire i tendoni per il triage all’esterno dei Pronto soccorso di Garbagnate e Rho.
Molti di questi interventi comportarono la necessità di acquistare attrezzature e materiali: la Seo lo fece dando fondo alle proprie riserve, certa che le autorità avrebbero provveduto a rimborsare rapidamente le spese.

Così invece non è stato. La Regione ha rimborsato (dopo un anno e mezzo) la sua parte alla Seo, ma dalla Protezione civile ancora nulla, e di anni dall’inizio dell’emergenza ormai ne sono passati ben tre. A oggi la Seo, ci spiega Demoliner, attende ancora 18mila euro dal Dipartimento di Protezione civile, soldi importanti per poter operare al punto che alcuni soci hanno dovuto firmare a garanzia per un finanziamento che l’associazione ha dovuto accendere e diversi volontari hanno dovuto autotassarsi.

Demoliner ha scritto una lettera a Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento di Protezione civile, per denunciare la situazione che si è creata, ma la risposta è stata di attendere ancora poiché sono molte le realtà in attesa di rimborsi e l’iter è lungo. Da qui la decisione di rivolgersi alla stampa per denunciare una situazione insostenibile.

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