Il rapporto tra i milanesi e la prevenzione è a dir poco complicato. A dirlo è l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute in collaborazione con Nomisma, che ha indagato la propensione degli abitanti del capoluogo meneghino a tenere sotto controllo il proprio stato di salute. Il quadro che emerge è quello di una diffusa trascuratezza, con la pandemia che ha inferto un colpo significativo alla frequenza di visite ed esami specialistici per la prevenzione.
Stando ai dati raccolti dalla ricerca, solo un milanese su tre (33%) fa controlli regolari per monitorare il proprio stato di salute. Un atteggiamento molto diffuso è quello di curarsi soltanto quando si inizia a soffrire di un disturbo o di una malattia, attitudine condivisa da più di un milanese su tre (36%). E se in molti confessano di rimandare le visite quando hanno un problema trascurabile (42%), alcuni (12%) dichiarano esplicitamente che preferiscono farne il meno possibile. Non deve stupire dunque che la maggioranza dei milanesi (55%) non abbia mai svolto un controllo basilare come la visita dermatologica per la valutazione dei nei.
La pandemia ha ulteriormente abbassato il livello della prevenzione. Negli ultimi due anni un controllo su sei (16%) è stato annullato, e quasi uno su tre (31%) rinviato, per un totale di quasi una visita su due saltata o comunque ritardata. Nella maggioranza dei casi (74%) il rinvio è avvenuto per decisione della persona stessa.
A soffrire maggiormente è stato soprattutto l’esame di prevenzione per eccellenza, le analisi del sangue: più di una volta su quattro (27%) questo controllo, fondamentale per la diagnosi di tantissime malattie, è stato rinviato o annullato. Ma si sono ridotti anche controlli di routine per la salute femminile come i Pap test e le ecografie al seno, con una percentuale di rinvio o annullamento rispettivamente del 25% e del 22%.
Guardando alle motivazioni, risulta evidente come tutto ciò sia una conseguenza diretta dell’emergenza sanitaria: il 29% di milanesi che ha fatto meno controlli negli ultimi due anni, infatti, motiva la scelta o con la volontà di evitare le strutture sanitarie (17%), temendo un possibile contagio, o citando i tempi più lunghi causati dalla pandemia (12%). Considerando solo l’ultimo anno, consola comunque riscontrare come la grande maggioranza del campione (76%) sia andata almeno una volta dal proprio medico di base.
La speranza è che, tornati alla normalità con una maggior consapevolezza dell’importanza di un buono stato di salute, i milanesi facciano sempre di più della prevenzione una sana abitudine.
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