
L’argomento è delicato e spinoso, ma provo ad addentrarmici sperando di non rimanere graffiato. La parità tra uomo e donna è sacrosanta e a me non viene difficile rispettarla, perché da sempre considero le donne più intelligenti degli uomini, grazie alla loro innata capacità di attenzione e velocità di pensiero.

Ma oggi ci sono così tante norme, vincoli e lacci che impongono tale parità che mi viene da chiedermi: io, considerando le donne più intelligenti degli uomini (e agendo di conseguenza) faccio discriminazione nei confronti degli uomini? Non è una battuta, è una domanda seria e la mia risposta è: non lo so.
Dare alle donne le stesse opportunità e lo stesso trattamento degli uomini è un atto non solo doveroso, ma anche di civiltà che solo gli ignoranti non comprendono, però mi sorge un altro dubbio: in questa situazione complessa dove si collocano la cortesia e la galanteria?
A me viene naturale far passare prima le donne, versare loro per prime il vino quando siamo a tavola tra amici, aprire la portiera dell’auto a una signora, ma tutto ciò è giusto o rischio di crearle imbarazzo, di farla sentire “diversa” da un uomo e dunque in un certo senso discriminata? Io per ora continuo a comportarmi così, ma temo che prima o poi, coi tempi che corrono, incontrerò qualcuna che mi dirà: “Perchè mi fai passare per prima? Solo perché sono donna?!”. E a quel punto cosa dovrò fare?
Piero Uboldi
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