Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Corsico e della Stazione di Buccinasco, hanno arrestato un uomo residente ad Assago di 67 anni e di una donna di 64 anni residente a Buccinasco, ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro, di due azioni incendiarie perpetrate nell’arco di un mese a Buccinasco.
Il primo episodio è il devastante incendio appiccato la sera del 28 maggio scorso alla palestra “Fit Boutique” posta al pian terreno della palazzina di via degli Alpini 48/b e poi, il 27 giugno, il tentativo di incendio ai danni dello studio di pilates, posta al primo piano del medesimo condominio.
Agli indagati sono stati contestati i delitti di incendio doloso aggravato (dai motivi abietti e dal danno di rilevante entità) e di attentato alla sicurezza di un impianto di gas. L’uomo svolge la professione di dentista all’interno di uno studio ubicato all’interno dello stesso stabile coinvolto dagli eventi mentre la donna, per quanto accertato, sarebbe a lui legata da una relazione sentimentale.
Il primo episodio contestato è relativo al grave incendio posto in essere nella tarda serata del 28 maggio 2021 in danno della palestra “Fit Boutique”. In quella circostanza, gli indagati, dopo avere oscurato l’obiettivo della telecamera di video-sorveglianza della palestra, hanno introdotto all’interno dei locali una cospicua quantità di liquido infiammabile utilizzando una cannula inserita nella cavità di un tubo esterno del gas, provocando la deflagrazione con una lunga miccia a lenta combustione accuratamente posizionata.
L’incendio ha provocato la distruzione dei locali della palestra con grave pericolo per la tenuta dell’intero stabile e per l’incolumità pubblica poiché al momento dell’incendio, vi era ancora la presenza di passanti e di avventori di un bar poco distante dal luogo, ancora aperto al momento dei fatti.
Le attività di sopralluogo, eseguite con il supporto tecnico del Nucleo Investigativo Antincendio dei Vigili del Fuoco di Milano, hanno consentito inoltre di rilevare come lo sconsiderato utilizzo del condotto del gas, quale vettore di trasporto del liquido infiammabile dall’esterno verso l’interno, avrebbe certamente potuto causare danni importanti come il crollo delle strutture portanti qualora non vi fosse stato il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco.
Le investigazioni, particolarmente rapide e condotte attraverso mirate attività tecniche e la meticolosa analisi dei sistemi di video-sorveglianza, hanno permesso di attribuire agli indagati la grave e premeditata azione criminosa nonché di ipotizzare un movente di natura economica.
Il secondo episodio criminoso, risalente alla serata del 27 giugno scorso, è invece relativo al tentativo di incendio commesso ai danni della palestra di pilates sita al primo piano del medesimo stabile (posto accanto allo studio dentistico dell’indagato) di proprietà di una donna con cui l’indagato aveva avuto una relazione sentimentale.
Questa seconda volta, gli indagati, con modalità analoghe a quelle adottate in precedenza, hanno utilizzato una miccia di innesco costituita da un filo di lana e una abbondante quantità di liquido infiammabile verosimilmente benzina, introdotta all’interno della palestra di pilates mediante una cannula inserita sotto la porta di ingresso. In questo caso, l’evento non si è verificato poiché le micce di innesco si sono spente sul nascere anche a causa dell’eccesso di silicone che i due indagati avevano applicato sulla base della porta con l’intento di evitare che le eventuali fiamme potessero fuoriuscire sul pianerottolo condominiale.
Anche in relazione a tale episodio criminoso, le serrate indagini hanno permesso di evidenziare le responsabilità di entrambi gli indagati, ripresi nitidamente dalle telecamere di video-sorveglianza della zona, nell’atto di accedere all’interno dello stabile ed uscirne al termine dell’azione delittuosa.
Inoltre, l’acquisizione delle immagini di video-sorveglianza dei distributori di carburante della zona, ha permesso di accertare che già nella mattinata del 25 giugno u.s., l’indagata si era recata presso una stazione di servizio di Milano, al confine con Buccinasco, per riempire di benzina una tanica.
Tale seconda azione incendiaria, certamente correlata al primo episodio, è stata posta in essere con la chiara volontà, già peraltro più volte palesata dagli indagati nel corso delle indagini, di sviare le investigazioni e dissipare ogni eventuale sospetto.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria si è inoltre provveduto ad eseguire il sequestro dello studio dentistico di proprietà dell’indagato al fine di ricercare eventuali sostanze utilizzate nel corso degli eventi incendiari in questione.
Gli arrestati sono stati portati in carcere a Milano, San Vittore.
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