I dati dell’Ufficio studi Confcommercio hanno evidenziato una perdita di 22,6 miliardi di consumi in Lombardia per il 2020. “La Lombardia, regione produttiva per eccellenza e traino dell’economia nazionale, sta
pagando un prezzo tra i più alti all’emergenza sanitaria e al conseguente lockdown; in più,
settembre e l’autunno si preannunciano molto difficili: per questo bisogna agire subito con
misure concrete per aiutare il sistema economico”. Così ha commentato Confcommercio Lombardia quello che, a conti fatti, è il dato più alto, in valori assoluti, a livello nazionale.
Il mese di agosto ha visto solo un parziale recupero, e soltanto nelle località di villeggiatura, in particolare su laghi e montagne. Assolutamente insufficiente per parlare di ripresa perché, al contrario, i centri storici delle grandi città, delle città d’arte e dei capoluoghi, a cominciare da Milano, hanno visto la quasi totale mancanza di turisti stranieri, scontando crolli di attività e consumi mai registrati prima. Il settore alberghiero nelle città non ha praticamente avviato la stagione, registrando cali di fatturato dell’80%, e anche le prospettive per settembre, con prenotazioni intorno al 10%, sono molto preoccupanti.
“Accanto alla mancanza dei turisti” aggiunge Confcommercio Lombardia “saranno ancora
l’assenza dei lavoratori e il perdurare dello smart working nelle imprese a infliggere un altro
durissimo colpo a molti operatori già in grave difficoltà”.
“Per questo – rileva Carlo Massoletti, vicepresidente di Confcommercio Lombardia – sono più che mai urgenti misure per scongiurare un autunno nero sul fronte delle imprese e della perdita di posti di lavoro: a cominciare da fondi a sostegno di turismo e commercio, più contributi a fondo perduto, sgravi fiscali e contributivi a livello locale e nazionale e
provvedimenti per una politica di forte rilancio dei consumi“.
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