Palazzo Omodei di Cusano Milanino, una storia infinita: da quando si è incominciato a pensare alla riqualificazione dello storico palazzo del 1600, si sono succedute quattro legislature, ma ancora non si è riusciti a scrivere la parola fine.
Fratelli d’Italia: “Ridaremo Palazzo Omodei ai cittadini”
Il circolo Fratelli d’Italia ha avviato una riflessione sulle criticità che hanno impedito il completamento dell’intervento su Palazzo Omodei a Cusano Milanino è da ricollegare . E, rifacendo la storia dell’immobile, si dice pronto a sciogliere i nodi e rendere fruibile il palazzo. “Se la cittadinanza -afferma Nino Reitano, consigliere comunale e vicepresidente del circolo cittadino di FdI- affiderà la guida della prossima amministrazione al nostro partito, daremo nuovo impulso all’intervento e restituiremo Palazzo Omodei ai cittadini. Troppi errori sono stati compiuti e ci vogliono determinazione e lucidità per venirne a capo. Noi siamo pronti”.
Il piano di recupero dello stabile, vicenda che risale al 2000
Tutto -spiega FdI- risale ai primi anni 2000 quando l’immobile è stato inserito nel piano di recupero urbano, che prevedeva la costruzione di circa 300 alloggi sull’area della preesistente zona industriale. La convenzione tra Comune e operatore nella versione definitiva è stata siglata nel 2007, ma gli onerosi costi di ristrutturazione hanno fatto sì che l’ente cedesse parte dei 3.500 mq del palazzo all’operatore in concessione per 59 anni.
Il Comune nei restanti 1.500 mq ha pensato di insediare la biblioteca, ma nel frattempo l’operatore è fallito e tutta la superficie del palazzo è tornata nella sua disponibilità. A questo punto -prosegue- viene abbandonata l’idea della biblioteca e si pensa di adibire il piano terra a sale espositive, destinato a sede della seconda farmacia comunale. S i mette mano alla riqualificazione degli spazi esterni, di piazza Cavour e del primo tratto della via Omodei, ma sono ancora da completare la via Omodei e la riqualificazione di piazza Marcellino con il relativo tratto della via Zucchi. La progettazione -chiosaper l’adattamento del piano terra del palazzo in sale espositive e locali di ristoro di servizio a causa dell’improvvida riorganizzazione, in febbraio scorso, degli uffici comunali subisce una battuta d’arresto. Da qui ora il suo impegno con la città per porre fine alle incompiutezze.
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