Alessandro Impagnatiello avrebbe avuto un “blackout da disturbo ossessivo-paranoico”, lo sostiene la difesa che punta ora a richiedere una perizia psichiatrica del barman, reo-confesso dell’omicidio di Giulia Tramontano avvenuto 11 mesi fa a Senago.
Alessandro Impagnatiello, la difesa: disturbo ossessivo-paranoico
Impagnatiello avrebbe “un disturbo ossessivo e paranoideo dovuto al suo forte narcisismo”, lo sostiene la difesa. E al momento dell’omicidio di Giulia Tramontano “non era in sé, ha avuto un blackout”. Questo, in sostanza, il contenuto della consulenza psicologica depositata dai legali Giulia Geradini e Samanta Barbaglia alla Corte d’Assise.
Ora la difesa punta a chiedere alla corte una perizia psichiatrica per accertare un vizio di mente. Impagnatiello deve rispondere di omicidio volontario aggravato, se riconosciuto totalmente capace di intendere e volere rischia la condanna all’ergastolo. Impagnatiello è cresciuto a Paderno Dugnano, prima di trasferirsi a Senago.
La prossima udienza a un anno dall’omicidio di Giulia Tramontano
La prossima udienza si terrà il prossimo 27 maggio. Esattamente, un anno dopo l’omicidio di Giulia Tramontano e del figlio Thiago che aveva in grembo da 7 mesi. A novembre scorso, la Procura di Milano ha richiesto il giudizio immediato che include quattro aggravanti, tra cui la premeditazione. A gennaio, si è aperto il processo con le scuse di Impagnatiello: “Sono tante le persone a cui voglio chiedere scusa, anzitutto a Giulia e alla sua famiglia. Lo devo principalmente a Giulia”.
Udienza dopo udienza sono emersi tutti i dettagli dell’omicidio avvenuto con 37 coltellate per fare luce anche sui mesi precedenti. Nel corso della testimonianza di un maresciallo dei carabinieri sono state lette in aula alcune ricerche effettuate sul web dall’ex compagno di Giulia Tramontano già a dicembre 2022, oltre 5 mesi prima del delitto. Impagnatiello avrebbe ricercato con il suo smartphone in almeno tre occasioni le parole: “Veleno per topo incinta”; “Veleno per gravidanza”; “Veleno per uomo”. Fino alle sue lacrime, quando sono state proiettate le immagini del corpo martoriato. Nel corso delle udienze sono state sentite anche la collega con cui lui aveva una relazione e alcuni testimoni tra cui Chiara Tramontano, la sorella di Giulia.
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