Saronno e Saronnese: giovani alla deriva, annoiati cercano emozioni forti

E’ un problema serio, parecchio preoccupante, quello dei ragazzi che prendono una cattiva strada: su questo fronte quello di Saronno e dintorni è lo specchio di una realtà diffusa ovunque, che vede gli adolescenti sempre più annoiati, bisognosi di emozioni forti che sfogano facendo vandalismi, schiamazzi o consumando droghe.

La pandemia ha portato i giovani in un limbo

Il comandante dei vigili di Caronno Pertusella, Elisabetta Ciccolella, afferma di averlo riscontrato ripetutamente proprio attraverso i fermi dei giovani coi cani anti-droga: “L’impressione è che la pandemia, col suo lockdown, li abbia gettati in un limbo, in uno stato di costante desiderio di fare cose nuove, di vivere emozioni sempre diverse”, spiega. Il che li porta sfiorare o a superare il confine dell’illegalità: per esempio a Cislago e Gerenzano, dove nei mesi scorsi sono salite alla ribalta delle cronache diverse comitive di adolescenti che bullizzavano e derubavano i coetanei. Addirittura ci sono genitori che, dopo che i figli hanno vissuto sulla loro pelle queste angherie o perché si è diffuso un certo allarme, li accompagnano e li vanno a prendere in stazione ogni giorno.

Incontri educativi, genitori assenti

A Uboldo, per impedire questa deriva, l’amministrazione comunale ha organizzato il ciclo “Barre di Leg­alità”, promosso dall’assessorato ai Servizi Sociali in collaborazione con la Cooperativa Proges. Fra le iniziative spicca un laboratorio esperienziale con due ragazzi che hanno vissuto nel carcere minorile Cesare Beccaria, dove hanno scoperto il talento per il teatro. Un evento che fa seguito a un incontro analogo tenuto con un ragazzo che ha vissuto l’esperienza di un altro carcere minorile: è stata l’occasione per parlare ai coetanei di sbagli che si possono evitare nella vita, che altrimenti costano molto cari. “Il ciclo, purtroppo, ha visto la partecipazione di pochi genitori – si rammarica il sindaco Luigi Clerici – Avremmo voluto che fossero molti di più, trattandosi di problemi educativi che li coinvolgono in prima persona”.