Una volta tanto le famiglie acconsentono all’installazione di un ripetitore di telefonia mobile, addirittura sul tetto del loro palazzo: succede a Gerenzano, in un condominio di via San Giuseppe, dove l’impianto verrà installato dopo che il Comune ha rinunciato alla sua opposizione, motivata dal fatto che nelle vicinanze verrà costruito un nuovo asilo.
Il ripetitore di telefonia accanto al nuovo asilo di Gerenzano
Una vicenda più unica che rara, quella di Gerenzano, perché di solito sono i cittadini a opporsi ai ripetitori vicini alle case, temendo ripercussioni per la salute, mentre stavolta è il contrario: il risultato è che il ripetitore di telefonia sorgerà accanto al nuovo asilo. Tutto è cominciato quando le famiglie della palazzina e la società di telefonia hanno raggiunto l’accordo economico per la locazione di uno spazio del tetto da destinare all’antenna.
“Quando l’azienda ha chiesto l’autorizzazione al Comune, abbiamo deciso di opporci”, spiega l’assessore Pierangelo Borghi. “In via Colombo sarà prossimamente realizzato il nuovo asilo, così abbiamo espresso il diniego appellandoci a una norma inserita nel Piano di governo del territorio per limitare i ripetitori in prossimità dei luoghi sensibili”.
Il Comune rinuncia al Consiglio di Stato: “Spese legali con i soldi dei cittadini”
Fatto sta che contro l’opposizione la società ha inoltrato ricorso al Tar Lombardia, che non ha ancora sentenziato ma ha espresso un giudizio preliminare: la norma comunale sarebbe illegittima perché il legislatore ha agevolato l’installazione di impianti di questo tipo attraverso una norma generale che non può essere modificata.
“E’ la prima volta che una norma comunale più restrittiva di quella generale, approvata per cautelarsi, non viene considerata legittima”, osserva Borghi. “Di fronte a questa risposta preliminare, avendo consapevolezza che non ci sono chance proseguendo con la nostra opposizione al ricorso, abbiamo deciso di mollare. Il rischio è di pagare tutte le spese legali coi soldi dei cittadini, tanto più con un eventuale ricorso da parte nostra al Consiglio di Stato. I cittadini ringrazino le norme statali…”. La scuola materna sarà costruita comunque, perché non succederà chissà cosa con quel ripetitore: il Comune voleva solo cautelarsi in qualche modo, non essendo provato che i ripetitori non danneggino la salute. Ma tant’è.
Redazione web
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