di Stefano Di Maria
Margaret, interpretata dalla meravigliosa Nicole Kidman, è nella vasca da bagno, godendosi ogni istante, lasciandosi cullare dall’acqua e dalla sua malinconia. Quella dove si trova non è la sua casa ma il suo rifugio, un appartamento preso in affitto per ritirarsi in solitudine quando vuole staccarsi dalla famiglia, pensando solo a se stessa. E’ l’immagine emblematica della miniserie EXPATS, disponibile dal 26 gennaio su Prime Video al ritmo di due episodi a settimana (per un totale di sei), prodotta e interpretata dalla Kidman e diretta da da Lulu Wang.
EXPATS – La trama
Tratta dal romanzo del 2016 “The Expatriates”, di Janice Y.K. Lee, ambientata nella vibrante e tumultuosa Hong Kong del 2014, EXPATS si concentra su tre donne americane: Margaret (Nicole Kidman), Hilary (Sarayu Blue) e Mercy (Ji-young Yoo), le cui vite si intrecciano in seguito a un’improvvisa tragedia familiare.
La serie descrive questo variegato gruppo di donne, dopo che un singolo incontro innesca una catena di eventi che cambia le loro vite, costringendole a orientarsi nel delicato equilibrio tra colpa e responsabilità.
EXPATS – La recensione dei primi due episodi
Premesso che la nostra recensione si basa sui primi due episodi rilasciati da Prime Video, il nostro giudizio è fin qui molto positivo. Nella consapevolezza, tuttavia, che EXPATS corre il rischio di essere una serie di nicchia. Per il ritmo compassato, per i dialoghi con tanti non detti, per il mistero che aleggia sulle vicende delle tre protagoniste per troppo tempo: per sapere qual è il tragico evento che lega le loro esistenze bisogna armarsi di pazienza. Insomma, se vi aspettate la tipica serie di Netflix con tutto e subito, questa di Prime Video di certo non fa per voi. Anche se la presenza della divina Nicole Kidman è un gioiello prezioso, con un’interpretazione che sarà apprezzata da chi non mollerà al primo episodio.
I temi trattati sono impegnativi ma interessanti da scandagliare: la maternità raccontata nelle sue versioni negative (dall’elaborazione del lutto all’impossibilità di avere figli), il senso di colpa e il dolore dal confine spesso labile, ma anche il sentirsi estranei in una terra straniera (da qui il titolo EXPATS, Espatriati) come nella propria casa, accanto alla propria famiglia. Per questo Margaret prende in affitto un posto tutto suo, dove possa sentirsi al sicuro, lontana da tutti.
Le basi per un seguito riflessivo quanto emozionante ci sono. Vedremo se nei prossimi episodi sarà mantenuta alta l’asticella, ma scommettiamo che sarà così.
GIUDIZIO: 4 su 5
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