di Stefano Di Maria
Questa volta a fare centro nel ricco catalogo di Netflix è una miniserie colombiana: “Il sequestro del volo 601”, ispirata a una vicenda reale: il dirottamento di un volo partito da Bogotà il 30 maggio 1973.
Creata da Pablo González e Camilo Salazar Prince (che firma anche la regia), lo show in sei episodi è ambientato nel periodo della Guerra Fredda, quando molti aerei del Sud America venivano dirottati a Cuba.
IL SEQUESTRO DEL VOLO 601 – La trama
Due rivoluzionari armati dirottano il volo 601 minacciando di fare esplodere l’aereo se il governo colombiano non rilascia cinquanta prigionieri politici e paga un ingente riscatto in contanti. Quando i leader politici rifiutano di negoziare, gli aggressori sparano a un passeggero, dirottando il volo attraverso l’America Latina.
Il capitano e due membri dell’equipaggio tentano di battere i dirottatori in astuzia mentre contrattano con le autorità. Di fronte all’orrore che incalza, l’equipaggio deve lottare per riportare a casa gli ostaggi sani e salvi.
IL SEQUESTRO DEL VOLO 601 – La recensione
Questa miniserie è la dimostrazione di quanto le produzioni della Colombia non abbiano nulla da invidiare a quelle internazionali: per la cura dei dettagli, per le ottime interpretazioni, per la scrittura che ne fa un thriller ad alta tensione, pur con qualche venatura comica. E’ proprio questa la sua particolarità: allontanandosi non poco – per esigenze narrative – dalla realtà dei fatti, non è la tipica storia di dirottamenti aerei come ne abbiamo viste fin troppe in questi anni. Sorprende l’ampio spazio dedicato alle vite dell’equipaggio dell’aereo e dei dirottatori (ai quali viene dedicato quasi un intero episodio), per mostrarci il loro lato umano e motivarne le azioni. Ne scaturisce così un approfondimento psicologico degno di nota, che sconfina coraggiosamente nella satira, non concentrandosi solo sull’azione.
Il merito va soprattutto al cast da applausi, che vede spiccare Monica Lopera nel ruolo di una delle due assistenti di volo che sono state determinanti per la salvezza dei passeggeri: è credibile e coinvolgente nel ruolo di una madre di tre figli che sceglie di rischiare la vita pur di tenersi il lavoro e salvare le persone a bordo dell’aereo. Non sono da meno gli attori che interpretano la collega, il comandante e il suo vice e i due dirottatori: sembrano avere tutti il ruolo cucito addosso.
IL SEQUESTRO DEL VOLO 601 si rivela un thriller mozzafiato, a tratti politico, che racconta un periodo terribile della storia dei Governi e dell’aviazione sudamericani, ma fa anche riflettere sulle ragioni dei dirottamenti, affrontando temi ancora attuali: dalle differenze di classe allo sfruttamento sociale, dal razzismo al mobbing sul posto di lavoro, alla difficile conquista della propria dignità. Da non perdere.
GIUDIZIO: 3 su 5
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