Si tratta di un tipo di tecnologia, acquisita da DiaSorin S.p.A. nel 2016 dalla multinazionale statunitense 3M Inc., originariamente sviluppata per fornire risposte diagnostiche rapide sia per uso militare che civile. A oggi DiaSorin ha installato oltre 800 analizzatori LIAISON® MDX in primari istituti ospedalieri europei e statunitensi “per diagnosticare le infezioni influenzali stagionali – è scritto in una nota dell’azienda – oltre che una varietà di altre infezioni virali e batteriche per le quali il tempo di risposta risulta fondamentale per decidere il corretto trattamento di cura del paziente. La tecnologia MDX, grazie alla rapidità nel fornire i risultati e alla semplicità di utilizzo, risulta ideale per valutare l’ammissione al ricovero ospedaliero del paziente”.
I vantaggi sarebbero essenzialmente due nell’emergenza che stiamo vivendo in questi giorni: decentralizzare i test, sollevando gli ospedali da quest’onere, e contribuire a un significativo miglioramento dell’attuale processo di ricovero dei pazienti potenzialmente contagiosi.
“L’epidemia di Coronavirus ha creato allarme a livello mondiale e ha sottoposto i sistemi sanitari a forti pressioni dovute alla necessità di dotare i laboratori di test diagnostici in grado di identificare il nuovo ceppo del virus – commenta John Gerace, presidente di DiaSorin Molecular – Riteniamo di fondamentale importanza sviluppare un test per l’identificazione del coronavirus in grado di fornire risultati precisi in tempi rapidi e orientare al meglio le decisioni cliniche. Come specialisti della diagnostica abbiamo il dovere di rispondere a questa emergenza nel modo più rapido possibile, mobilitando i nostri ricercatori per realizzare un test di diagnostica molecolare che, ci auguriamo, possa contribuire a contenere questa nuova emergenza sanitaria”.