Bollate: un gruppo di appassionati volontari per far rinascere il Baseball.
Da qualche tempo pare rinascere ottimismo attorno al futuro del Baseball Bollate che, dopo aver perso il proprio condottiero Bruno Bertani scomparso lo scorso mese di agosto, rischiava l’estinzione.
All’orizzonte si sta invece profilando un gruppo di appassionati e di ex giocatori, che hanno fatto un primo importante passo verso la rinascita della società, come ci spiega Paolo Boniardi.
“Siamo innanzitutto persone legate allo sport ed in particolare al baseball bollatese e che ha contribuito in modo fondamentale a rendere famoso il nome della nostra città nel mondo. Non vogliamo che il Baseball Bollate svanisca nel nulla dopo decenni di grande storia di gente che ha dato tanto per ottenere tutto ciò che si presenta al giorno d’oggi. Un Centro splendido come poche altre Società hanno in Italia e una storia da difendere ad ogni costo e da portare avanti assolutamente. Ci siamo riuniti e dati un primo assetto societario, accettato nel mese di novembre dalla stessa Federazione che ha concesso l’affiliazione. Alla presidenza c’è Tony Calasso, io sono vice e una serie di altre figure importantissime formano lo staff dirigenziale”.
Quindi cosa manca per cominciare?
“Qualche certezza in più, come quella del terreno di gioco. Ringraziamo innanzitutto il Comune che ci ha dato nelle scorse settimane la possibilità di recarci insieme agli amici del softball nel Centro di via Verdi e sistemare al meglio il terreno del campo di baseball che purtroppo era rimasto abbandonato a se stesso dallo scorso mese di agosto. Abbiamo lavorato sodo ma con grande voglia e convinzione per un Centro che vale la storia della nostra città. Al momento siamo solo un gruppo di volontari che non vogliono lasciare che il simbolo principe di Bollate finisca nel dimenticatoio e questo mi auguro lo comprendano bene anche tutti i bollatesi”.
Uno sguardo al passato per effettuare un passo decisivo nel futuro?
“I veri bollatesi con qualche anno alle spalle non potranno certamente dimenticare quei meravigliosi anni ‘70, quando in ogni quartiere sorgeva una “squadretta” di baseball pronta a sfidare quella del quartiere rivale. Questo sempre nel pieno rispetto di un’immensa voglia di ritrovarsi per giocare tutti insieme ad uno sport legato da un binomio indissolubile con il nome della nostra città. Vogliamo che anche le generazioni future possano amarlo come e quanto avvenuto in passato”.
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