Garbagnate, Pronto soccorso affollato e carenza di medici: l’Asst utilizzerà oncologi e gastroenterologi. Lo avevamo scritto settimana scorsa sull’edizione cartacea de Il Notiziario, del serio problema di carenza di medici che sta vivendo la sanità locale, problema che si ripercuote anche (soprattutto) sui Pronto soccorso che nei giorni di forte afflusso vanno in tilt. Adesso è la stessa Asst a spiegare in un comunicato la situazione e ad annunciare provvedimenti.
“Negli ultimi anni, come noto – spiega la direzione dell’Asst -si è determinato a livello nazionale un aggravamento del fenomeno del sovraffollamento nei Pronto Soccorso (PS), le cui cause sono molteplici: alcune legate a fattori esterni all’ospedale – come l’invecchiamento della popolazione, l’inappropriato ricorso al PS, la carenza di strutture territoriali alternative, ecc., – altre, invece, di natura interna. La carenza di medici è un fenomeno generalizzato, che non riguarda esclusivamente l’Asst Rhodense e che coinvolge diverse specialità, dalla Medicina d’Urgenza ad altri settori. L’Asst Rhodense negli ultimi anni, al fine di mantenere la piena operatività dei due “Dea” di I° livello, si è avvalsa della collaborazione degli specialisti del Dipartimento di Medicina e Riabilitazione e del Dipartimento di Chirurgia.
In questo momento particolarmente critico, gli specialisti Oncologi e Gastroenterologi dell’ospedale di Rho affiancheranno i colleghi internisti nella gestione del Pronto Soccorso, garantendo la continuità del servizio in qualità e sicurezza”.
Garbagnate, pronto soccorso affollato: la spiegazione di Asst
“Il contributo – chiarisce la direzione – 29.
E circa i tempi lunghi tra l’arrivo in Pronto soccorso e l’eventuale ricovero, l’Asst chiarisce: “Per rispettare l’indicazione ministeriale secondo cui il tempo che intercorre fra l’accesso in Pronto Soccorso e il ricovero nelle aree di degenza sia inferiore alle 8 ore (Dgr 6893/2022), l’Asst Rhodense ha già rivisto i percorsi interni per perseguire i seguenti obiettivi: ricostruire la filiera erogativa tra ospedale e territorio; identificare precocemente in ambito ospedaliero il rischio di dimissione difficile; gestire appropriatamente i diversi bisogni del paziente in fase di dimissione con massimizzazione di efficienza ed efficacia; coinvolgere precocemente il paziente e il caregiver, ai fini di un corretto utilizzo della rete dei servizi territoriali, attraverso appropriata informazione in merito alle diverse e specifiche tipologie di offerta.
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