Una strada pericolosa, un attraversamento pedonale ancora più delicato, su quel viale Kennedy che per estensione viene sempre definito “il vialone dell’Alfa”. Anche se, in quel punto, c’è da percorrere ancora almeno un chilometro per raggiungere la rotonda che sì, porta in direzione del Centro e dell’area una volta occupata dallo stabilimento automobilistico.
Una distanza, in ogni caso, sufficiente per far sì che si corra, lungo il viale. Nonostante le infrastrutture di mitigazione apportate negli anni, raggiungere velocità elevate non è affatto difficile, né per chi procede in direzione di Arese, né per chi invece va verso il sottopasso che conduce verso Senago. O per chi muove in direzione dell’Esselunga.
L’impatto, l’elicottero, le preghiere: le testimonianze sul posto dell’incidente
Proprio quest’ultimo percorso è quello intrapreso dal furgone che nella serata di lunedì 17 luglio ha investito i due ragazzini di 15 anni che in bicicletta si trovavano tra il Siolo e la zona di sud di Santa Maria Rossa, a Garbagnate Milanese. L’elicottero che ha sorvolato la zona di Santa Maria, subito dopo l’incidente, è stato il rumore di fondo che ha accompagnato l’arrivo delle ambulanze e i sussurri di preghiera di chi è accorso sul luogo dell’incidente, richiamato dal boato dell’impatto. Il furgone guidato da un un uomo senza patente e poi risultato positivo all’alcol test aveva le cicatrici dell’enorme impatto con la bici del ragazzo e della sua amica: cofano sfondato, vetro piegato dalla forza dell’urto.
“Su quel vialone corrono tutti come i dannati”
Al risveglio dall’incidente di lunedì sera, a Garbagnate ci si interroga sul perché della tragedia e le risposte che si sommano sul web danno letture differenti per motivare la rabbia. A partire, però, proprio dalla scarsa sicurezza di una strada in cui – soprattutto in orario serale – raggiungere velocità elevate è fin troppo semplice. Anche la nuova rotatoria realizzata di recente nei pressi del distributore di carburante finisce nel mirino di chi viale Kennedy lo percorre quotidianamente: “C’è sempre qualcuno che non dà la precedenza. Prima o poi succede qualcosa di grave”, anche lì, come è successo poche centinaia di metri oltre, “su quella strada” definita con epiteto spregiativo “in cui corrono come dei dannati. Molte volte mi capita di fermarmi perché quelli che arrivano sparati non si fermano”.
Incidente Garbagnate, la testimone: “L’autista teneva il polso al ragazzino”
“Io ero nella seconda auto dopo il furgoncino, quindi sono scesa subito per chiamare i soccorsi”, spiega una testimone dell’incidente. “Il ragazzo era in arresto prima che arrivassero gli aiuti, l’autista era seduto per terra che teneva il ragazzo girato su un fianco, con il polso tra le dita e gridava che non sentiva più battere…È stato un bruttissimo episodio”, è il suo racconto condiviso su internet. “Il tipo che guidava si era disperato, ma bisogna vedere a quanto andava perché dalle strisce pedonali li ha spostati fino all’altezza di Broil”, è il contributo di un’altra donna presente sul posto al momento dell’incidente.
Ragazzino morto investito a Garbagnate, le parole di Salvini
A chi lamenta l’assenza di un semaforo pedonale che agevoli il transito da un lato all’altro di viale Kennedy, c’è invece chi si interroga: “Siamo convinti che un semaforo in questo caso avrebbe fatto la differenza? Uno senza patente e ubriaco nemmeno lo considera un semaforo rosso! Povero ragazzo”. Il dolore per una giovane vita spezzata e per le condizioni gravi dell’altra ragazza sono il sentimento inevitabilmente più condiviso da chi vuole portare un suo contributo a parole per cercare di elaborare quanto è successo. Anche se è anche la rabbia ad animare le reazioni dei più: “Ubriaco e senza patente”, spiegano in tanti, sfogando improperi contro una società che consente che certe cose accadano ancora. “Più soldi e uomini alle Forze dell’Ordine per aumentare i controlli e, col nuovo Codice della Strada, ritiro della patente definitivo per chi uccide guidando drogato o ubriaco”, sono invece le parole del Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. “Una preghiera per i ragazzi, un fortissimo abbraccio alle famiglie, tanta tanta rabbia per il dolore causato da questo delinquente”.
Redazione web
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