Novate, i baristi sono molto preoccupati: “Servono nuovi interventi del Comune”.
Con la fine dello stato di emergenza dallo scorso 1 aprile anche i bar non hanno più potuto usufruire dell’esonero dal pagamento per i tavolini all’aperto.
Questo aveva consentito di ampliare il numero di posti a disposizione, evitando il limite di presenze all’interno degli spazi chiusi.
Tuttavia la fine dello stato di emergenza non ha coinciso con un ritorno al numero di clienti pre-covid e questo sta pesando sulle entrate.
Un problema che ogni amministrazione può affrontare in modo diverso.
A Novate i baristi chiedono nuovi possibili interventi da parte del Comune, che il Comune sta valutando.
“Le entrate non coprirebbero i costi per mettere i tavolini all’aperto – ci hanno spiegato al Cafè Vintage.
E anche se purtroppo si perde qualche cliente che con la bella stagione preferisce stare fuori, non si recupererebbe l’investimento”.
“Siamo preoccupati, certamente le agevolazioni sarebbero un aiuto in più – ci confermano da Gelato e Caffè.
Perché comunque è calato il passaggio e non siamo ancora tornati al consueto numero di clienti. Teniamo presenti anche le preoccupazioni dovute alla guerra”.
“Il disagio maggiore è l’impossibilità di chiedere la durata permanente dell’occupazione – aggiungono al Republic Café – in modo da sfruttare per tutto l’anno lo spazio come accade in altri Comuni”.
“Indubbiamente la clientela è al di sotto del pre-Covid, riteniamo almeno del 40% considerando che molti clienti venivano da noi anche per la pausa pranzo mentre ora c’è chi è a casa in smart working.
È una situazione incerta che non incoraggia nemmeno a investire nell’attività”.
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