
Romanzo d’esordio per la 19enne novatese Irene Mercandelli che con “È solo questione di punti di vista” ha così iniziato la sua esperienza di scrittrice che si è affiancata a quella di studentessa universitaria in Lettere Moderne.
Il romanzo è incentrato sulla corrispondenza via e-mail tra due grandi amiche, Elisa e Lucia, che sono costrette a separarsi quando la prima sceglie di trasferirsi all’estero per studiare medicina.
La nuova esperienza si rivela differente da quanto atteso, ma nuovi incontri cambieranno la situazione. Lucia invece prosegue gli studi in Italia frequentando le consuete amicizie, però continuerà a restare in contatto quotidianamente con Elisa in uno scambio di mail a volte spensierate e a volte riflessive sui tanti temi vissuti da entrambe, affrontando i diversi “punti di vista” che danno origine al libro.
Intervistata dal Notiziario, Irene ha raccontato la nascita del libro partito come una libera forma espressiva fino ad arrivare alla recente pubblicazione con la casa editrice Book Sprint Edizioni.
Come ha avuto inizio il suo romanzo? “Il libro è nato un po’ per caso durante il lockdown utilizzando il tanto tempo a disposizione per scrivere delle mail così come forma espressiva, non era il fine di scrivere un libro, poi ho visto che l’opera incominciava sempre di più a prendere corpo e anche con l’incoraggiamento di genitori e amici ho deciso di portarlo a termine senza però ancora pensare alla pubblicazione. Con un ulteriore incoraggiamento ho risposto a un forum della casa editrice che mi ha contattato subito. Il testo è piaciuto molto e a quel punto…”
Quali sono stati gli aspetti più impegnati nella stesura del libro?
“Scrivevo quando avevo tempo, le prime lettere avevano un filo conduttore ma tra loro non erano completamente collegate e perciò il lavoro di revisione è stato più lungo sulle mail iniziali.In seguito le ho scritte tenendo presente la storia”
Perché la scelta di una raccolta di mail?
“Mi sono accorta che utilizzando la forma della mail potevo scrivere tanto o poco in base a quanto mi sentivo in quel giorno. Tuttavia ho mantenuto la “quotidianità” completandole sempre, non ho mai lasciato una lettera a metà, magari l’ispirazione era maggiore ne scrivevo più di una, ma le ho sempre completate una volta iniziate.”
Dove ha trovato ispirazione per i contenuti delle lettere?
“La storia si è creata un po’ da sola, mi sono accorta che le idee nascevano scrivendo anche con spunti tratti da quanto accadeva nella mia vita. È una cosa che mi ha colpito molto perché leggendo i libri mi sono sempre chiesta come gli scrittori potessero sentire la storia prima di iniziare a realizzare la propria opera.”
Com’è stato tenere in mano il libro una volta stampato?
“Bellissimo… ho sempre visto gli autori come una cosa lontana, pensando a quali emozioni provassero, e ora l’ho provata anch’io… ”
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