Condanne per oltre 60 anni di carcere complessivi e multe per un totale di 80.000 euro, per gli “spacciatori” del Parco delle Groane. E’ il frutto di una tenace indagine condotta per molti mesi e portata a termine a dicembre 2022 dai Carabinieri della Tenenza di Cesano Maderno con le custodie cautelari in carcere che ora sono diventate condanne.
Singole condanne che arrivano a 13 anni e 4 mesi di reclusione con multe fino a 29.000 euro, oltre al rimborso delle spese legali, per i principali indagati.
Sono queste le pene che erano state richieste dal Sostituto Procuratore Stefano Civardi della D.D.A. della Procura di Milano e che inflitte dal Tribunale di Milano, agli appartenenti del sodalizio criminale che operava all’interno del Parco delle Groane, in particolare nelle zone boschive tra Cesano Maderno, Ceriano Laghetto, Limbiate, Cesate e Solaro, dove nel dicembre del 2022 era intervenuto anche Vittorio Brumotti di Striscia la Notizia a documentare le attività di spaccio.
Un’organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti disarticolata lo scorso dicembre dai Carabinieri della Tenenza di Cesano Maderno, in seguito alla complessa operazione antidroga finalizzata a contrastare lo smercio dello stupefacente condotto in forma take-away 24 ore su 24.
Eroina, cocaina e hashish vendute come in un vero e proprio supermercato della droga, con ogni membro dell’organizzazione criminale impegnato in un ruolo ben definito: dai capi e organizzatori agli addetti alla vigilanza, dagli autisti ai fornitori specifici per ogni tipo di stupefacente.
Indagini iniziate nel 2019 hanno documentato l’attività di spaccio tra le stazioni ferroviarie del Parco Groane
Il gruppo criminale ha operato con continuità anche durante il periodo della “zona rossa” in piena emergenza Covid, e persino durante le abbondanti nevicate invernali. I pusher stavano accampati tra gli alberi per l’intero arco del giorno e persino della notte, pronti a vendere le dosi quanto ai gruppi dei numerosi acquirenti provenienti da diverse località attraverso la tratta ferroviaria che confluisce nella vicina stazione ferroviaria, quanto ai gruppi di spacciatori di medio livello e che a loro volta avevano una rete propria di spaccio.
Le indagini, avviate nel 2019 e coordinate dal Sostituto Procuratore della Procura di Monza, Salvatore Bellomo, hanno portato alla luce un gigantesco mercato illegale, capace di effettuare oltre mille cessioni di droga in ristretto arco temporale.
Oltre ai soggetti già condannati, la condotta attività investigativa ha consentito quindi l’identificazione e le denunce di ulteriori 11 elementi che, pur non facendo parte direttamente dell’associazione, sono stati individuati quali responsabili di autonome attività di spaccio, nei confronti dei quali interverrà il giudizio del Tribunale di Monza.
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