Carabinieri del Ros in Municipio a Limbiate questa mattina: alle prime ore del giorno è stato arrestato l’architetto Massimo Gentile, istruttore tecnico del servizio Lavori pubblici del Comune. L’accusa per lui è quella di far parte della rete che ha protetto Matteo Messina Denaro durante la latitanza.
I carabinieri del Ros hanno arrestato per associazione mafiosa l’architetto Massimo Gentile, residente a Limbiate, il tecnico radiologo dell’ospedale di Mazara del Vallo Cosimo Leone e per concorso esterno in associazione mafiosa Leonardo Gulotta.
Arrestato a Limbiate con l’accusa di avere aiutato il boss Matteo Messina Denaro
L’inchiesta -come riferisce Ansa- è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai pm Gianluca De Leo e Piero Padova.
Originario di Erice (Trapani), Gentile vive a Limbiate, in provincia di Monza, e ricopre il ruolo di responsabile del settore Lavori pubblici. Sempre secondo Ansa, “l’indagato è parente di Salvatore Gentile, killer ergastolano, marito dell’amante storica di Messina Denaro Laura Bonafede”.
Secondo gli inquirenti, tra il 2007 e il 2017, l’architetto avrebbe ceduto più volte la sua identità al capomafia ricercato, consentendogli così di acquistare una Fiat 500 e una moto Bmw, di stipulare l’assicurazione sui due mezzi, di compiere operazioni bancarie, “insomma – scrivono i magistrati – di vivere e muoversi nel suo territorio come un cittadino qualunque e con un apparentemente regolare documento di riconoscimento”.
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Dalla cattura del boss, avvenuta il 16 gennaio del 2023, sono finite in manette 14 persone accusate di aver aiutato il capomafia ricercato. Quattro sono già state condannate.
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