
Accelera sensibilmente il recupero dell’economia lombarda. Secondo alcuni dati evidenziati nel booklet economia a cura del Centro Studi di Assolombarda, pubblicato su Genio & Impresa (Genioeimpresa.it), il web magazine dell’Associazione, tra aprile e giugno nel manifatturiero sono aumentati sia la produzione (+9,3% rispetto ai livelli medi del 2019, periodo pre-Covid) sia l’export (+6,6% rispetto al corrispondente periodo del 2019) e nei mesi estivi sono ripartiti i servizi. Per quanto riguarda il PIL regionale, sono attesi un rimbalzo del +5,4% nel 2021 e un recupero dei livelli pre-Covid anticipato alla fine del 2022. Dai dati riferiti ad agosto, tuttavia, sono emersi segnali di rallentamento della crescita dell’industria nel Nord Ovest e in Lombardia, su cui pesano le tensioni di alcune materie prime e l’attenuazione della domanda di alcuni settori. Si è ridimensionato, infatti, in modo contenuto il clima di fiducia del manifatturiero, dei servizi e dei consumatori e gli indici, anche se non più su livelli record, sono rimasti vicini ai massimi storici dei mesi precedenti.
Guardando nel dettaglio i numeri, la produzione manifatturiera lombarda ha accelerato del +9,3%, meglio sia rispetto al totale nazionale (+4,2% Italia nel secondo trimestre 2021 sul 2019) sia rispetto ai benchmark europei (+3,1% Cataluña, -3,7% Baden-Württemberg). Un’accelerazione che ha coinvolto tutte le imprese, ma in particolar modo quelle di maggiori dimensioni (+14,1% la produzione nel secondo trimestre 2021 rispetto alla media 2019), seguono le medie imprese (+10,8%) e più distanziate le piccole (+4,9%).
Nel secondo trimestre del 2021 è tornato a crescere rispetto al pre-Covid l’export lombardo del +6,6%, al di sopra dello stesso periodo del 2019 e in linea con il totale nazionale (+6,5%). Se tuttavia si considerano i primi sei mesi dell’anno, il dato complessivo delle esportazioni lombarde è limitato ad un +3% rispetto al 2019, risentendo di un recupero tra gennaio e marzo più lento che in molti dei benchmark: +4,1% Italia nel totale del primo semestre, +6,6% Emilia-Romagna, +5,0% Veneto, +6,1% Baden-Württemberg e +5,9% Cataluña. Per quanto riguarda i settori elettronica (+23,5% l’export a gennaio-giugno 2021 rispetto al 2019), l’alimentare (+12,3%), gli apparecchi elettrici (+9,9%) e la chimica (+8,0%) totalizzano risultati superiori al periodo pre-Covid. Dopo una crescita sostenuta nel primo trimestre 2021 con un complessivo +5,9% nel semestre, la farmaceutica, nel secondo trimestre 2021 segna una riduzione. Grazie alla sostenuta performance nel secondo trimestre, si sono portati sopra ai livelli 2019 anche i metalli (+7,6% nel primo semestre 2021) e la gomma plastica (+5,0%). Nonostante il miglioramento tra aprile e giugno, resta ancora terreno da recuperare per l’automotive (-6,4%), la moda (-7,0%), la meccanica (-2,1%), altro manifatturiero con mobili e design (-1,9%) e legno (-3,2%). È peggiorato ulteriormente, invece, il comparto dei prodotti petroliferi, con perdite nel primo semestre 2021 pari a -17,2% rispetto al 2019.
Pur attestandosi su livelli storicamente molto elevati, la fiducia delle imprese, in particolare nel manifatturiero nel Nord Ovest, scende da 114,9 in luglio a 113,1 in agosto e nei servizi da 116,7 a 115,7. Una situazione analoga anche nelle maggiori economie europee tranne in Germania, dove l’industria tocca un nuovo record. Anche tra i consumatori la fiducia è scesa ad agosto rispetto al mese precedente come effetto, soprattutto, del deterioramento delle componenti relative al clima personale e al clima futuro, più limitatamente alla situazione corrente.
Dopo i cali del 2020, nel secondo trimestre 2021 è tornato ad aumentare il numero degli occupati con un incremento su base annua di +64mila unità secondo le stime provvisorie dell’Istat. È cresciuta di 97mila unità rispetto allo scorso anno, la disoccupazione, ma si sono contratti, per la prima volta dall’inizio della pandemia, gli inattivi (-176mila). Un dato che si trasferisce in disoccupazione ma in parte anche in nuova occupazione. Rispetto ai benchmark europei, il tasso di disoccupazione è salito sensibilmente in Lombardia (al 6,0% nel 2° trimestre 2021 dal 4,1% del 2020), mentre scende in Cataluña (al 12,3% dal 12,8%), Bayern (al 3,6% dal 3,8%) e Baden-Württemberg (al 4,0% dal 4,2%).
Nella provincia di Milano nel secondo trimestre 2021 sono cresciuti i livelli di produzione che si portano al di sopra della media 2019 del +7,7%, un risultato che, tuttavia, è inferiore al +9,3% regionale. Le esportazioni hanno registrato una positiva accelerazione, nonostante sia ancora negativo (-2,1%, ossia 482 milioni di euro di perdita di fatturato estero) il divario con il primo semestre 2019 (per confronto, la Lombardia supera i livelli ante cedenti la pandemia del +3%). A contribuire alla crescita dell’export apparecchi elettrici ed elettronica, con valori nel primo semestre 2021 superiori al 2019 del +13,2% e del +12,1% rispettivamente. Tra i settori manifatturieri più rilevanti per il territorio si evidenziano i rafforzamenti dell’alimentare (+23,2% a gennaio-giugno 2021 rispetto al 2019) e della chimica (+3,8%). Ha invertito la tendenza la moda che torna ai livelli pre-Covid (+1,9%). Meccanica e metalli sono avanzati in primavera rispetto all’avvio d’anno ma risultano ancora in difficoltà e le vendite estere sono rimaste distanti dal recupero (-9,5% e -7,8% rispettivamente). Frena, invece, la farmaceutica che complessivamente tra gennaio e giugno 2021 registra un divario del -3,1% rispetto al 2019.
Nella provincia di Monza e Brianza, invece, si è rafforzata ancora l’industria. Nel secondo trimestre 2021 la produzione ha superato del +6,2% i livelli medi del 2019 e le esportazioni sono aumentate del +9,2% nel primo semestre rispetto al pre-Covid, più che nella media regionale (al +3%). Quasi tutti i settori sono in forte ripartenza e tra le vocazioni produttive del territorio spiccano, in particolare, le performance semestrali di farmaceutica (+39,7% rispetto al primo semestre 2019), elettronica (+11,6%), metalli (+11,4%), chimica (+9,7%), mobili, design e altro manifatturiero (+9%), meccanica (+2,8%) e gomma-plastica (+2,5%). Per l’automotive la dinamica è tornata positiva nel secondo trimestre di quest’anno ma persiste un contenuto divario rispetto al pre-Covid (-0,7% a gennaio-giugno 2021 rispetto al 2019).
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