Quel che è accaduto sabato scorso allo Stadio Olimpico di Roma è la perfetta metafora di come si sia ridotto in questi ultimi anni lo Stato italiano, ma anche di come si siano ridotti centinaia di migliaia di italiani, presunti tifosi di calcio. Evidentemente incapace di garantire la sicurezza necessaria allo svolgimento di una partita, lo Stato ha dovuto scendere a patti con un personaggio che pare uscito dalla penna di uno scrittore di romanzi, a cominciare dal nome: “Genny 'a carogna”. Che sia sceso a patti è un fatto, filmato e trasmesso, ahinoi, in mondovisione. Da una parte il presidente del consiglio, il presidente del Senato, il presidente del Coni e quello della Figc (super notabili a libro paga dello Stato e quindi di noi tutti), dall'altra il sedicente tifoso che, trattando dalla cima della recinzione sulla quale si era aggrappato (con i telecronisti Rai che ne spiegavano in diretta posizione e ruolo) ha platealmente dato il proprio assenso allo svolgimento della finale di Coppa Italia. Dobbiamo pure ringraziarlo, sia chiaro, Genny, perchè se non si fosse giocata la partita i guai sarebbero stati ben peggiori. Per tutto questo troveremo qualcuno in grado di vergognarsi almeno un po' e magari, decidersi finalmente, per il bene di tutti, a cambiare mestiere? E non mi riferisco certo a Genny.
Gabriele Bassani
Clicca qui per la nostra edicola digitale
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube