I finanzieri del Comando Provinciale di Milano, hanno eseguito nel capoluogo lombardo e in Desenzano del Garda (BS) un’ordinanza di custodia cautelare, agli arresti domiciliari, nei confronti di due indagati, accusati di aver raggirato una vasta platea di soggetti ai quali proponevano investimenti in un “nuovo” strumento finanziario, basato sui token di micro opere d’arte, attribuite a Leonardo Da Vinci.
In particolare, il 1° Nucleo Operativo Metropolitano di Milano, che ha avviato le indagini a seguito della denuncia presentata da parte di una delle vittime, ha ricostruito un complesso e singolare sistema fraudolento consistente nella presentazione al pubblico di una nuova forma d’arte scoperta mediante l’ingrandimento digitale di porzioni di opere di Leonardo Da Vinci.
Secondo quanto prospettato dagli indagati, il celebre maestro avrebbe occultato all’interno di porzioni infinitesimali dei propri quadri, ulteriori dipinti non visibili all’occhio umano,
recentemente scoperti grazie all’evoluzione tecnologica ed agli ingrandimenti operati in forma digitale.
Millantavano opere rivelate all’interno di token gestiti da una blockchain
A questo punto, la proposta degli indagati era quella di attribuire la proprietà di tali opere d’arte “rivelate” all’interno di token, una sorta di valuta virtuale, trasferiti all’interno di una blockchain.
Ciascun “micro-quadro”, quindi, individuato quale opera a sé stante ed agganciato ad un fantomatico contatore di valore online, per effetto della domanda che sarebbe derivata
dalla diffusione della notizia al grande pubblico, avrebbe dovuto accrescere esponenzialmente il proprio valore nel giro di breve tempo.
Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle meneghine, sempre in prima linea a tutela dei cittadini da forme di investimento effettuate tramite operatori abusivi, hanno in realtà dimostrato che si trattava di una vendita piramidale, avente ad oggetto fotogrammi ritenuti pretestuosi e privi di alcun valore artistico dalla soprintendenza, con il rischio concreto che i risparmi di tutta una vita potessero volatilizzarsi in conseguenza di articolate forme di frode. A ciò si aggiunga che i proventi del reato venivano sistematicamente veicolati all’estero ed abilmente occultati tramite numerose società veicolo estere, nei confronti
delle quali sono in corso ulteriori e più penetranti accertamenti.
Valutata la pericolosità della condotta e l’urgenza derivante dalla perpetuazione delle condotte fraudolente, il Giudice per le indagini preliminari di Milano, dott. Guido Salvini, ha
emesso apposita ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari nei confronti dei due truffatori.
Nel corso delle operazioni le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro, oltre ad alcuni “micro-quadri”, anche due tessere di riconoscimento per appartenenti alle forze di polizia, risultate contraffatte e reperti di interesse storico, frutto di altri reati.
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