E’ lungo l’elenco dei beni sequestrati nella giornata di ieri a Garbagnate dai poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano, in collaborazione con la
Questura di Reggio Calabria.
L’operazione coordinata dal Servizio Centrale Anticrimine, ha portato ad un ingente sequestro di beni a carico di Bartolo Bruzzaniti, nato a Locri (RC) nel 1976, appartenente alla cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti, egemone nell’area jonica della provincia di Reggio Calabria.
Bruzzaniti è stato il referente sul territorio milanese per l’importazione e il
successivo smistamento di grandi quantitativi di cocaina, in stretto contatto con gli
esponenti calabresi della cosca di appartenenza.
Per questi fatti ha riportato due condanne definitive per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, che gli hanno comportato un periodo di detenzione durato 9 anni (dal 2002 al 2011).
Il sequestro è stato disposto dal Tribunale di Reggio Calabria, su proposta congiunta
del locale Questore e Procuratore della Repubblica, ed è stato eseguito a Garbagnate
Milanese, dove il soggetto vive da molti anni e dove sono ubicati i beni sequestrati.
Le indagini patrimoniali espletate dalla Divisione Anticrimine della Questura di Milano hanno evidenziato la riconducibilità a Bruzzaniti di 6 immobili, 3 società, 1 autoveicolo – tutti intestati a prestanomi – e diversi rapporti di conto corrente bancario.
Nello specifico sono stati sequestrati:
– Immobile di categoria catastale A/2 (abitazione civile di 5,5 vani);
– Immobile di categoria catastale C/6 (box di 18 mq);
– Immobile di categoria catastale C/6 (box di 15 mq);
– Immobile di categoria C/2 (magazzino di 51 mq);
– Immobile di categoria C/2 (magazzino di 7 mq);
– Immobile commerciale sito in Garbagnate M.se (MI);
– Bar in Garbagnate Milanese;
– Attività di rivendita generi di monopolio, ubicata a Garbagnate Milanese;
– Ditta individuale esercente attività di Bar, ubicata in Garbagnate Milanese;
– Veicolo AUDI, modello Q3;
– Saldi dei rapporti finanziari in via di quantificazione.
Il sequestro -prosegue la nota diffusa dalla Questura – ha un valore complessivo stimato in circa 3 milioni di Euro.
Una volta fuori dal carcere nel 2011, il patrimonio di Bruzzaniti ha subito un
anomalo incremento se rapportato alle sue capacità reddituali e a quelle del suo nucleo familiare.
L’acquisto economicamente ingiustificato di beni – tramite familiari o
interposte persone – secondo gli investigatori patrimoniali della Divisione Anticrimine
della Questura di Milano non è altro che l’investimento delle risorse illecitamente
accumulate grazie al traffico di stupefacenti in attività lecite.
Il quadro emerso riflette l’ormai nota e connaturata tendenza della ‘ndrangheta a
replicare altrove gli assetti organizzativi interni alle cosche, anche attraverso la
creazione di strutture di base rispondenti alle medesime logiche criminali di quelle
storicamente incardinate in Calabria, dove i familiari più vicini – e soprattutto
incensurati – assumono il ruolo di prestanome delle attività economiche così da celare i
reali proprietari delle stesse.
QUI IL VIDEO DELL’OPERAZIONE DI SEQUESTRO
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