Paderno Dugnano, Cormano, Bollate e Novate Milanese sono alcuni degli oltre cento comuni lombardi che hanno siglato il manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo assieme ad altre realtà importanti del Nord Milano come Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e Bresso. L’atto chiede una nuova legge nazionale “fondata sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura”. Ma anche leggi a livello regionale, che saranno discusse a metà ottobre, con le quali si rendano espliciti compiti e impieghi delle regioni per la cura dei giocatori patologici. I sindaci richiedono che venga richiesto agli enti locali il parere preventivo e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo. In modo da emettere ordinanze per definire in prima persona l’orario di apertura delle sale gioco e stabilire le distanza dai luoghi sensibili.
Cinquemila aziende, 120mila addetti, 400mila slot machine e oltre 6mila punti autorizzati. Sono i numeri del gioco d’azzardo, la terza industria italiana con il 4% del Pil nazionale. La Lombardia si classifica al primo posto come maggiore fatturato proveniente da questo settore in cui i lombardi sono tra i più sperperatori della nazione. Un triste primato per la Lombardia, seguita da Lazio, Campania ed Emilia Romagna. Invece, per spesa pro capite destinata al gioco d’azzardo, la nostra regione si classifica al terzo posto con 132 euro a persona. In assoluto sono gli abruzzesi a spendere maggiormente con 155 euro, leggermente più sotto si attestano a 144 gli abitanti del Lazio.
A giocare sono soprattutto le fasce più deboli e fragili della nostra società: tra cui gli ingenti (47%), le persone appartenenti al ceto medio-basso (56%), chi ha un lavoro a tempo indeterminato (70,8%) e i cassintegrati (86,7%). Non sono esonerati neppure gli adolescenti, tra i più a rischio di dipendenza. Il 47.1% tra i 15 e i 19 anni è solito giocare alle slot-machine. Invece online giocano soldi anche i bambini. L’8% di loro tra i 7 e gli 11 anni punta denaro tramite internet recuperandoli da parenti o amici oppure sottraendoli in casa.
Simone Carcano
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