Sono ancora accatastati fuori dalle scuole di Uboldo “i banchi del ministro Azzolina”, come vengono chiamati i banchi a rotelle forniti per il distanziamento anti-Covid. E’ dal mese di novembre che sono rimasti negli scatoloni all’addiaccio, al gelo e sotto le intemperie. Nessuna scuola, né di Origgio né di Uboldo ha voluto usarli.

Come dare loro torto? Chi li ha provati ha subito constatato che è impossibile usarli: magari un bambino e un ragazzino ci stanno meglio di un adulto, ma non c’è nemmeno spazio per mettere gli strumenti di studio; già piazzare un vocabolario occupa metà del ripiano. Oltretutto non c’è un fermo per bloccare le rotelle, per cui sono del tutto insicuri. Insomma, non sono per nulla funzionali.
Certo la vista degli scatoloni fa discutere non poco i genitori (senza contare gli insegnanti): soprattutto adesso che è caduto il secondo Governo Conte e si fa il bilancio degli sprechi attribuiti alla tanto criticata ministra dell’Istruzione Azzolina. C’è chi si domanda se alla fine i banchi saranno mai utilizzati, ma dagli ambienti scolastici assicurano che non sarà così: proprio non ne vogliono sapere. Per questo il sindaco di Uboldo Luigi Clerici ha contattato l’Ufficio scolastico provinciale per chiedere se fosse possibile donarli a qualche associazione: la risposta è stata no, “perché si possono usare solo nelle scuole”.
La morale della vicenda? E’ la stessa di novembre: “Com’è possibile – si chiedono le mamme – questo spreco in un momento così difficile dal punto di vista economico? Hanno speso un sacco di soldi per banchi che nessuno sa dove mettere”.
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